Violent Night
© Universal Studios

Il 1° dicembre 2022 esce in sala Una notte violenta e silenziosa di Tommy Wirkola, titolo originale Violent Night. Con David Harbour e John Leguizamo. Un filetto di cult natalizio in salsa Troma con contorno di Die Hard.

Natale di Sangue, un classico

Una famiglia benestante si ritira nella villa della nonna per trascorrere un piacevole Natale. Ecco che dalla formula più classica di un film natalizio, dai soliti cliché, emerge un’inattesa vena di genialità. Uno sboccato, disilluso e alcolizzato Babbo Natale (David Harbour) si ritrova suo malgrado a vestire i panni di John McClane. Perché il film è interamente farcito di citazioni a primi due Die Hard. Non le enumero neanche. Die Hard e Home Alone (Mamma ho perso l’aereo, 1990) forniscono il materiale più adatto per creare un film splatter dalla trama semplice e dai toni bizzarri. Tutto supportato da una sceneggiatura che sa nuotare nel demenziale.

Finché siamo insieme… ci sarà del sangue

L’amorevole famiglia che trascorre il natale riunita non è quella delle pubblicità dei panettoni e dei pandori. Questa sembrano i Plantageneti de Il Leone d’Inverno (Anthony Harvey, 1968). Tutti impegnati a odiarsi, a insultarsi senza remore e con mire avide sul potere familiare. Ci sono delle critiche all’eccessiva avidità moderna, alla disillusione che il mondo di oggi ha rispetto a questa festa. Non esiste più la magia del Natale. Invece qui è l’unica cosa che fino alla fine resta viva. Ma deve passare un calvario in stile Machete e una notte peggiore di quella di Dal tramonto all’alba. Eppure la magia esiste, e sa come tritare la gente.

Poca morale e più sangue

Ogni scena cela un finale truculento e spassoso. Eppure nessuna sequenza scade nel videoludico o nel farsesco. Si cerca solo di infilare ferite e massacri ovunque sia possibile. La volgarità vocale e gestuale si insinua come una stalattite nel film. Ma non ammorba. Galleggia tra lo spirito natalizio fanciullesco e il contesto violento e scanzonato. Perché Babbo Natale deve squartare i cattivi e salvare i buoni. Lui lavora questa notte per i bambini buoni, incarnando una magia da Babbo Natale vichingo, indubbio rimando a quello de Le 5 leggende (2012), che rotea un martello da giardino frantumando ossa e crani.

La sottile linea rossa (di sangue)

Violent Night è un film demenziale e splatter. Ma non è un film brutto. È anzi uno di quei film che portano lo spettatore a una riflessione. Ovvero che anche il demenziale è un genere che necessita di completezza e serietà. Anche in un genere come questo bisogna dividere i film fatti bene da quelli fatti male. Violent Night è un film che sa prendersi poco sul serio, ma che mette serietà nella scrittura, nella regia e nella recitazione.

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Francesco Gianfelici
Classe 1999, e perennemente alla ricerca di storie. Mi muovo dalla musica al cinema, dal fumetto alla pittura, dalla letteratura al teatro. Nessun pregiudizio, nessun genere; le cose o piacciono o non piacciono, ma l’importante è farle. Da che sognavo di fare il regista sono finito invischiato in Lettere Moderne. Appartengo alla stirpe di quelli che scrivono sui taccuini, di quelli che si riempiono di idee in ogni momento e non vedono l’ora di scriverle, di quelli che sono ricettivi ad ogni nome che non conoscono e studiano, cercano, e non smettono di sognare.