Venezia 81, i film che abbiamo visto il 2 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia 2024
The Room Next Door di Pedro Almodóvar (Concorso)
Dopo aver presentato a Venezia 78, nel 2021, il toccante Madres Paralelas, Pedro Almodóvar torna al Lido con The Room Next Door, primo lungometraggio in lingua inglese del regista spagnolo e adattamento cinematografico del romanzo di Sigrid Nunez Attraverso la vita.
Ingrid (Julianne Moore) è una scrittrice di successo che improvvisamente scopre che Martha (Tilda Swinton), una sua grande amica in passato, è in fin di vita a causa di un tumore al terzo stadio. Spronata da questo fatto Ingrid decide di riavvicinarsi a Martha, aiutandola nel difficile momento che la donna sta vivendo.
Vita e morte. Sono questi i temi principali che tratta, splendidamente, il nuovo film di Almodóvar, mostrandone l’equilibrio complesso, il legame sottile e profondo, come quello tra felicità e sofferenza, in cui le due costanti si influenzano a vicenda. Ma The Room Next Door non è solo questo.
È un film che pone la maggior parte della sua attenzione sull’importanza del libero arbitrio e sul diritto di scelta: una persona è davvero in grado di decidere per se stessa senza essere costantemente influenzata dal pensiero della società? Julianne Moore e Tilda Swinton provano a dare una risposta, imponendosi sulla scena con due interpretazioni ricche di sentimento e di pathos.
Vermiglio di Maura Delpero (Concorso)
Secondo film italiano in concorso per il Leone d’oro dopo Campo di battaglia, Vermiglio è scritto e diretto da Maura Delpero. Co-produzione italiana, francese e belga, ambientato durante la fine della Seconda Guerra Mondiale, è la storia di una famiglia di umili origini che vita viene stravolta dall’arrivo di un soldato ferito nell’omonima città (in provincia di Trento).
Lucia, la più grande delle figlie, se ne innamora e intraprende una relazione con il soldato, fino a sposarlo. Ma non tutto, purtroppo, è come sembra. Nel cast Tommaso Ragno, Giuseppe De Domenico, Roberta Rovelli, Martina Scrinzi, Orietta Notari e Carlotta Gamba.
Quattro stagioni, un anno, un viaggio introspettivo che porta a un cambiamento. Vermiglio di Maura Delpero è la storia di una famiglia, unita all’apparenza ma frammentata realmente, una storia di scoperta di se stessi ma soprattutto di rinascita. Un film che si prende il suo tempo, per raccontarsi e per farsi comprendere, ma che cattura ugualmente, lasciando nello spettatore un desiderio crescente.
È quasi un paradosso quello che viene narrato all’interno del lungometraggio: da un lato il mondo che si riprende dalla guerra, desideroso di rinascere, dall’altro la storia di una famiglia che si autodistrugge. Un film delicato e toccante, tra le belle scoperte della Mostra.
Rebecca Fulgosi
Anul Nou Care N-a Fost. L’anno nuovo che verrà di Bogdan Mureşanu (Orizzonti)
La sezione Orizzonti di questa Venezia 81 continua a riservare sorprese, come Anul Nou care n-a fost di Bogdan Mureşanu. Nel dicembre del 1989, le vite di sei persone ci guidano nello scenario di un Paese in cui qualcosa sta per cambiare.
La rivoluzione sta per arrivare, e lo cogliamo nella quotidianità sofferta, nelle scelte per sopravvivere e nella paura, costante di essere perseguitati. Insofferenti, i personaggi di Mureşanu, arrivano al punto di rottura, simboleggiando quello stesso punto di rottura che ha portato alla rivoluzione, e alla definitiva fine della dittatura di Ceauşescu.
Il dissenso messo in scena dal regista è poeticamente e paradossalmente intessuto di piccole cose, la tragicomicità di alcune situazioni è complementare al senso di impotenza, vissuto e subito per troppo tempo.
Circolarmente il film cristallizza in persone comuni, tra cui un’attrice teatrale, un’anziana signora e un universitario che vuole passare il confine e lasciarsi tutto alle spalle, un grande sentimento condiviso, che non lascia indifferenti, soprattutto nel finale, poiché ancora così vicino all’oggi.
Silvia Pezzopane
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