Tutto Pasolini - Gremese Editore
Tutto Pasolini - Gremese Editore

Tutto Pasolini è quindi una sfida ma anche un invito a confrontarsi, ancora una volta, con l’Opera di un Autore che a 100 anni dalla nascita e a quasi mezzo secolo dalla morte è più che mai al centro del dibattito culturale del nostro tempo”

Con questa nota editoriale si apre Tutto Pasolini, edito da Gremese Editore, volume dedicato alla produzione artistica del poeta, regista, artista, uomo: Pier Paolo Pasolini. L’opera è co-diretta (in ordine alfabetico) da Jean Gili, Roberto Chiesi, Silvana Cirillo, Hervé Joubert-Laurencin e Piero Spila. Tra gli autori e le autrici dei testi che raccoglie compaiono critici cinematografici e letterari, giornalisti, docenti universitari, studiosi (tra cui Matteo Cazzato, Marinella Guatterini e Jean Gili). 50 saggisti, accademici e critici militanti italiani e francesi hanno donato un pezzettino del “loro” Pasolini per l’Opera Omnia dell’Autore.

In onore dell’anniversario della nascita di un pensatore così significativo, ritrovarsi davanti ad una cinenciclopedia come questa spalanca un orizzonte critico, mostrando nella sua interezza un percorso artistico e vitale multiforme ed unico.

TUTTO PASOLINI – I contenuti

Piero Spila, autore e critico cinematografico, stila innanzitutto la biografia dell’autore, dalla nascita nel 1922 a Bologna fino a quel 5 novembre 1975, con il funerale a Campo de’ Fiori a Roma e l’orazione funebre pronunciata da Alberto Moravia. Nel mezzo si dispiega la concettualizzazione estesa del suo pensiero in toto, le intuizioni e l’analisi di una contemporaneità pericolante affacciata direttamente al futuro.

Dalla A alla Z, Tutto Pasolini è strutturato proprio secondo un formato enciclopedico, dalla lettera A di “Antropologia” alla W di “Welles” e alla Z di “Zanzotto”. Comprende ovviamente il cinema, dal suo primo lungometraggio Accattone, un esordio preparato a lungo, “drammatico, arcaico, feroce e mortuario” (Spila), passando per l’interesse etnografico e il suo esperimento di cinema-verità Comizi d’amore. Ma non solo, ogni lettera corrisponde ad un tassello del suo pensiero, o a uno degli effetti che esso ha scatenato sull’opinione comune. Come quindi la “C” di censura e la “R” di religione.

Un prezioso inserto di pagine fotografiche mostra i fotogrammi dei film di Pasolini, i volti delle sue narrazioni per immagini, i topoi stilistici e contenutistici voluti e ripetuti, come i versi di poemi cinematografici. E al cinema si alternano la poesia, il teatro, la letteratura e le invettive pasoliniane pubblicate sul «Corriere della sera». Volutamente non accademico, Tutto Pasolini propone un’ampia scelta mirando alla completezza e alla leggibilità alla portata di qualsiasi lettore e lettrice.

Perché leggerlo

Non troverete da nessun’altra parte un compendio così ricco che restituisca ogni sfaccettatura del pensiero e della produzione pasoliniana: l’importanza della sua ricerca, umana prima che artistica, vi travolgerà come un’immersione violenta nel lampo di luce di un “sensitivo” e rivoluzionario, ancora attuale, ancora in fiamme e vivo nelle parole lasciate e conservate fino a noi.

Eroe del nuovo ma attento ai valori del passato, rivoluzionario incline alla contraddizione, votato alla classicità ma pronto a sperimentare linguaggi anche inediti, portato allo spiazzamento e all’intempestività, con la sua opera sterminata e proteiforme (narrativa, poesia, cinema, teatro, saggistica) ha affrontato temi generali ed eterni come il destino dell’uomo, il mito della Natura e della Storia, il senso sacro della vita e della morte, facendone materia di confronto, sfida, spesso provocazione.

Ringraziamo Gremese per averci reso partecipi della lettura e dell’analisi di Tutto Pasolini, qui il link per saperne di più.

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.