The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes, Anime Factory
The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes, Anime Factory

The Tunnel to summer, the exit of goodbyes, diretto da Tomohisa Taguchi, distribuito in anteprima in Giappone il 9 settembre 2022, è tratto da una light novel di Mei Hachimoku e verrà distribuito dal 10 al 12 giugno 2024 nei cinema italiani grazie ad Anime Factory, nonché presentato sabato 8 giugno al Best Movie Comics and Games 2024.

Il film vive di animazioni pervasive e di un sincero legame umano, amoroso e avventuroso, che tramite i due protagonisti finisce col commuovere lo spettatore, sebbene qualcosa nella narrazione risuoni derivativo.

Sentirsi mutilati

Kaoru Touno è uno studente liceale che soffre per la difficile situazione familiare che ha in casa. Chiuso e isolato, un giorno incontra per caso una ragazza appena trasferitasi nella sua classe, Anzu Hanashiro, anche lei solitaria ed evasiva.

Un pomeriggio Kaoru si perde nella boscaglia poco fuori dalla stazione di Kasaki e si imbatte nel leggendario “Tunnel di Urashima”, che si dice possa realizzare i desideri di colui che lo attraverserà per intero, ma ad un prezzo. Kaoru è costretto a rivelare il suo segreto ad Anzu la quale gli propone un patto: stringere un’alleanza per esplorare e studiare il tunnel e capire come potere avere le cose più desiderano.

Mi fermo per non spoilerare altro.

In un regno di fiabe

Gli anime che mescolano il dramma psicologico umano con un’ambientazione da realismo magico sono alcune tra le opere migliori mai viste. Serie anime come Ano Hana, Monogatari, Seishun buta yarō o Abenobashi – il quartiere commerciale di magia, o i film di Makoto Shinkai, raccontano delle situazioni umane strazianti, mitigate solo leggermente dal contesto magico ed avventuroso con cui i protagonisti devono lottare, e, spesso, da una quota romantica che salda i protagonisti in una relazione archetipica: gli innamorati.

La mancanza di un parente, la sofferenza derivata da situazioni di bullismo, delusioni amorose, lutti imprevisti o altre disgrazie umane, vengono dipinti con una magia che oscilla tra lo spensierato e il desolante. I drammi non vengono affatto depotenziati da essa, anzi si colorano di nuove sfumature di significato a causa dell’ambiente armonioso e frenetico in cui i protagonisti si devono scoprire esploratori e poi eroi.

L’amore spesso è un sincero lenitivo per le sofferenze avvenute, un terreno in cui conoscersi e comprendersi reciprocamente e quindi lasciarsi scoprire dal pubblico, che si trova ad opporre al beato e gioioso mondo magico una situazione di intima sofferenza personale dei protagonisti.

Alla fine della corsa

The tunnel to summer soffre di una derivazione da tutte queste e altre opere, e in certi momenti pecca di avere una trama eccessivamente prevedibile. È anche vero che l’occhio che deve indagare è più incline a collocare il film nella storia degli anime, dei generi e dei temi, invece l’occhio che vuole solo intrattenersi è disposto ad accettare questa reiterazione di situazioni e temi, ed è capace di affrontare il film con ben più serenità; pensiamo al successo dei film di Shinkai che usano sempre la stessa formula senza mai fallire.

Il film è animato egregiamente: veloce, incalzante, e accattivante soprattutto nei dialoghi, ma soffre di una netta bipartizione che rende la prima parte molto più godibile della seconda, quantunque essa sia necessaria per la risoluzione della trama. Il connubio ben amalgamato tra avventura e slice of life della prima parte confeziona un’opera fresca e piacevole, mentre nella seconda parte gli eventi sembrano essere predestinati ad avere quello svolgimento: da un certo punto in poi, le circostanze precipitano in maniera frenetica e profetica verso l’epilogo.

In breve

Delizioso come qualcosa dal sapore conosciuto, come un dolce mai provato che assaggiandolo ricorda proprio il tuo dolce preferito; non è un’esperienza deludente ma non è nemmeno la scoperta dell’anno, purtroppo o per fortuna. Non è disdicevole per un’opera audiovisiva dire che è gradevole, buona, senza annunciarne la catastrofe o definirlo un capolavoro.

The tunnel to summer è un buon film, e tutti gli amanti del genere romantico/soprannaturale dovrebbero vederlo.

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Francesco Gianfelici
Classe 1999, e perennemente alla ricerca di storie. Mi muovo dalla musica al cinema, dal fumetto alla pittura, dalla letteratura al teatro. Nessun pregiudizio, nessun genere; le cose o piacciono o non piacciono, ma l’importante è farle. Da che sognavo di fare il regista sono finito invischiato in Lettere Moderne. Appartengo alla stirpe di quelli che scrivono sui taccuini, di quelli che si riempiono di idee in ogni momento e non vedono l’ora di scriverle, di quelli che sono ricettivi ad ogni nome che non conoscono e studiano, cercano, e non smettono di sognare.