The Meatseller, FESCAAAL 2024
The Meatseller, FESCAAAL 2024

The Meatseller è il cortometraggio scritto e diretto da Margherita Giusti: presentato nella sezione Orizzonti della Biennale Cinema 2023, si è aggiudicato il premio come Miglior Cortometraggio ai David di Donatello 2024 e ora approda nella sezione Concorso EXTR’A del FESCAAAL.

Racconta la storia vera di Selinna Ajamikoko, una ragazza nigeriana che insegue il sogno di conquistare la propria indipendenza economica imparando lo stesso lavoro di sua madre che fa la macellaia. Selinna è la narratrice del corto, e in poco più di quindici minuti ripercorre le fasi più struggenti e difficoltose della sua vita, mentre l’animazione curata da Elisa Bonandin, Carlotta Vacchetti, Milena Tipaldo, Giulia Landi, Camilla Pannone, Estelle Bray, e la stessa Margherita Giusti, dichiara una sensibilità ricercata, che si accompagna a giochi di trasparenze e consistenze, mostri rappresentati con un tratto nero e scomposto e ricordi che si perdono nelle pieghe della memoria. La produzione di The Meatseller è di Luca Guadagnino (Frenesy Film Company).

Come un animale indifeso

Selinna inizia da piccola a lavorare fianco a fianco di sua madre aiutandola a vendere la carne al mercato. Il taglio, la pulitura, l’esposizione: ogni azione è volta ad attirare il cliente e invogliarlo a comprarla. Asciugare il sangue è fondamentale, nessuno vuole vedere troppo sangue. Ma gli insegnamenti che da sempre hanno appassionato la ragazza a portare avanti quel lavoro diventano la metafora di una realtà che si capovolge, portandola a trovarsi al posto della bestia impaurita e poi macellata, venduta al miglior offerente.

Per raggiungere il suo obiettivo la ragazza si imbarcherà in un viaggio faticoso, rimanendo intrappolata nelle mire di chi ne vuole sfruttare il corpo per soldi; così si trova a spegnere pensieri e sogni, vuota, un involucro di carne che subisce segni, mani, tagli, e che figurativamente si alterna a quello dell’animale, con gli occhi spenti e le ferite da pulire, ormai priva di speranza. Finché qualcuno non sarà in grado di leggere in quegli occhi un futuro differente, e le atrocità passate saranno solo qualcosa da dimenticare.

Linee e colori

Il tratto ha un’ispirazione volutamente infantile, con linee e forme semplici e d’impatto ricorda i disegni dei bambini. Sono rappresentazioni grafiche in grado di farci toccare l’essenza di un racconto estremamente complesso. Con delicatezza, il colore si muove per definire e fornire senso, l’animazione porta lo spettatore a vivere un diario dinamico, in cui i contorni dell’animale si fondono a quelli dell’umano, accostando paure e tortura, dimostrando una grandissima forza nel ripercorrere la propria vita, senza tralasciare i traumi, ma neanche la comprensione e la salvezza.

La carne, asciugata dal sangue ed esposta, è la stessa che viene strappata alla protagonista come se non le appartenesse più, fino a ritrovarsi, non più smarrita e abusata ma capita e amata, all’interno di una comunità.

The Meatseller è un film breve che difficilmente dimenticherete, perché con semplicità si accosta all’orrore della violenza, e alle vicende di una moltitudine di giovani donne che devono combattere per riacquistare il senso di sé, e trasformare quell’orrore in una nuova forza per reagire.

The Meatseller è in concorso al FESCAAAL 2024 nella sezione EXTR’A dedicata a registi italiani o stranieri residenti in Italia. Ospita opere senza distinzione di genere o durata girate in Africa, Asia o America Latina o che approfondiscano i temi dell’Italia multiculturale.

Tutti i film sono disponibili su MyMovies.it fino alle mezzanotte di domenica 12 maggio.

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.