Un nuovo tassello di storia è pronto ad aggiungersi all’universo, già molto espanso, di Star Wars. The Acolyte: La seguace è infatti la serie disponibile su Disney+ a partire dal 5 giugno con i primi due episodi. Ideata da Leslye Headland, la serie vede nel cast Amandla Stenberg, nel doppio ruolo di Osha e Mae, Lee Jung-jae, nel ruolo del Maestro Jedi Sol, Charlie Barnett, Dafne Keen, Carrie-Anne Moss e Manny Jacinto.
The Acolyte, una storia in espansione
Nell’epoca della pacifica Alta Repubblica l’alba dell’Impero è ancora un fatto molto lontano, ma non così distante come si crede. Una serie di misteriosi crimini nei confronti dell’Ordine Jedi comincia a mettere a repentaglio la pace nella Galassia, e toccherà al Maestro Jedi Sol (Lee Jung-jae) tentare di scoprire chi si nasconde dietro ai terribili fatti. Per farlo deve unire le forze con la sua ex Padawan Osha (Amandla Stenberg), abile guerriera nonché principale sospettata nella vicenda, a causa di un segreto proveniente dal suo passato che la porterà a dubitare in ciò in cui crede.
Raccontare un nuovo pezzo di storia, in questo caso mai esplorato prima d’ora, all’interno di un universo così grande come quello di Star Wars, è sempre un rischio e al contempo una sfida. Con i primi due episodi The Acolyte: La seguace tenta proprio di superare questa impresa e, grazie ad un mix di elementi vecchi e nuovi, sembra essere sulla strada giusta. Ecco, quindi, che l’Alta Repubblica vede la luce all’interno di un grande puzzle che, negli ultimi anni, ha esplorato la galassia lontana lontana solo in epoche successive, aiutata da un inizio che comincia a porre le basi di una storia totalmente nuova.
The Acolyte, un puzzle in composizione
Uno degli elementi più interessanti e più riusciti in questi primi due episodi è senza dubbio l’indagine sulla dualità affrontata dalla serie. Il primo episodio si apre infatti con uno scontro e un successivo omicidio, dove il colpevole viene mostrato chiaramente allo spettatore, ma subito dopo tutto ciò che si è appena visto viene messo in dubbio, utilizzando proprio l’espediente della dualità. Da lì iniziano quindi una serie di indagini che portano sia lo spettatore che i personaggi in scena a dubitare di quello che viene mostrato, ma soprattutto il loro credo. Una dualità mostrata da subito e sottolineata anche dai titoli stessi degli episodi: Perso/Ritrovato e Vendetta/Giustizia.
I primi due episodi di The Acolyte: La seguace sono un puzzle in continua composizione, nonché un’ottima introduzione, non solo di un’epoca dapprima mai esplorata (un secolo prima degli eventi narrati in Episodio I- La minaccia fantasma), ma anche di nuovi personaggi che si vanno a discostare completamente, per ora, da quella che è la famiglia Skywalker. Una storia in cui il passato si mescola continuamente con il presente dei protagonisti, aggiungendo elementi investigativi che rappresentano una ventata di aria fresca all’interno dell’universo di Star Wars.
The Acolyte ha quindi, nel suo complesso, tutte le carte in regola per diventare uno dei prodotti più riusciti di una delle saghe che hanno fatto la storia del cinema. Un inizio fresco e rinnovato, con elementi e caratteristiche nuove che riescono a coinvolgere e catturare l’attenzione dello spettatore. Un’atmosfera che può, ma soprattutto che deve essere mantenuta, per tenere alta la sua credibilità e in special modo l’interesse di appassionati e non solo.
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