Storia di un matrimonio è la brillante pellicola di Noah Baumbach, candidata anche a Miglior Film agli Academy Awards 2020. La sua particolarità è che non racconta qualcosa di speciale. Il centro del film è il divorzio, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Una narrazione differente
Spesso il divorzio, soprattutto nei film, viene banalizzato. Senza nulla togliere al genio di Woody Allen, è innegabile che lui in primis presenti un quadro della separazione a dir poco favolistico. Prendiamo ad esempio Tutti Dicono I Love You, splendido musical del 1996. Uno dei protagonisti, Joe, da lui stesso interpretato, è in ottimi rapporti sia con la ex moglie, sia con il nuovo compagno di lei, al punto che spesso si ritrovano a cenare tutti insieme. O ancora, prendiamo la celebre serie TV Californication, nella quale il protagonista, benché ancora innamorato della donna da cui si è separato, vede spesso sia lei che il suo nuovo compagno, per giunta facendo il disinvolto, “l’amicone”.
La sincerità del film di Baumbach
Storia di un matrimonio mostra un quadro tristemente realistico della fine di un amore. O sarebbe più corretto dire fine di una relazione. Sì, perché risulta chiaro fin da subito che i due protagonisti, Nicole (Scarlett Johansson) e Charlie (Adam Driver) si amano ancora. Ma spesso il sentimento non è sufficiente. Nella vita reale, non basta amarsi perché tutto funzioni come per magia. Per resistere, i rapporti hanno bisogno di forza, pazienza, coraggio e anche tanti compromessi. Tutti elementi che Nicole e Charlie non possiedono più.
I due sono artisti (rispettivamente attrice e regista teatrale) e sono abituati a credere in un ideale. Ma quando vivi nel Mondo delle Idee, precipitare sulla Terra è ancora più difficile. Marito e moglie, dopo l’entusiasmo dei primi anni, dopo la gioia di un figlio, si sono resi conto che per far funzionare un matrimonio serve scontrarsi con la vita vera. E non è affatto facile.
Storia di un matrimonio: un climax verso il desiderio di distruzione reciproca
Inizialmente Nicole e Charlie vogliono risolvere la questione nel modo più amichevole possibile. Proprio perché sono due idealisti, non si rendono conto delle conseguenze pratiche di una separazione. E quando incontrano persone pragmatiche e, soprattutto, interessate ai soldi, si fanno prendere dal panico. A Nicole, che si trova a Los Angeles per girare una serie TV, viene consigliato di rivolgersi a un prestigioso avvocato divorzista, Nora Fanshaw (Laura Dern, premio Oscar per questo ruolo).
Attrice e sceneggiatori sono stati particolarmente abili nel delineare una figura ambigua, apparentemente accogliente e rassicurante, ma in realtà astuta ed estremamente cinica. È lei che convince Nicole a procedere per vie legali, facendo leva sulle sue insicurezze. Facendosi paladina dei diritti delle donne, la indottrina aizzandola verso Charlie, il quale, sentendosi attaccato, colpisce a sua volta.
Uno scontro senza vincitori
Nonostante Charlie appaia subito come la vittima indiscussa della vicenda (complice, forse, l’identificazione di Baumbach stesso), è chiaro che anche Nicole non ha tutte le colpe. La donna è estremamente insicura ed è evidente che il marito non abbia mai fatto nulla per aiutarla in questo senso. Anzi, sembra proprio che la ex moglie abbia dei complessi di inferiorità enormi verso di lui. Complessi che lui ha acuito, anziché attenuato. L’intera situazione viene narrata con grande abilità e non solo per merito di regia e sceneggiatura. Una menzione speciale va anche agli attori.
Adam Driver e Scarlett Johansson ci hanno regalato delle splendide performance. I due sono perennemente in ascolto l’uno dell’altro, i loro moti di rabbia e di affetto assolutamente credibili. Al punto che ci dimentichiamo di trovarci di fronte a degli interpreti, osservando solo le persone a cui danno voce e volto. Per questo non è semplice comprendere torti e ragioni, facendo una netta divisione fra bianco e nero.
Non che si voglia prendere le parti dell’una o dell’altro, anzi. Il film mostra come tutti abbiano le loro colpe in un simile contesto e non è affatto semplice fare un’analisi approfondita di queste dinamiche. Ma è questo il pregio di Storia di un matrimonio. Non vuole analizzare, vuole semplicemente raccontare una storia. Una storia amara, proprio perché estremamente e terribilmente reale.
Storia di un matrimonio è disponibile su Netflix. Per altre recensioni, continua a seguire FRAMED anche su Facebook e Instagram!