Salome - Teatro La Scala

Grande attesa per lo streaming di Salome di sabato 20 febbraio, dal Teatro alla Scala. Attesa non solo in quanto prima nuova produzione operistica scaligera dall’inizio del Covid, ma anche perché avrebbe dovuto debuttare l’8 marzo scorso, quando fu improvvisamente bloccata dall’inizio della pandemia.

A un anno di distanza lo spettacolo può finalmente andare in scena, e questo sembra dare una parvenza di rinascita per il Teatro milanese. La ripresa degli allestimenti storici nei mesi scorsi (Così fan tutte, Giselle), seppur apprezzati, davano l’immagine di un teatro che viveva dei ricordi dei fasti passati: aprire il sipario su una produzione nuova è invece un segnale positivo, di un teatro che sta tornando a vivere, fare cultura e dialogare con la società.

Si tratta di una produzione attesa, inoltre, anche per la lettura che ne faranno Damiano Michieletto e il suo team: uno spettacolo che sicuramente farà discutere. D’altronde quando si parla di sue regie la critica è sempre spaccata in due (o lo si odia o lo si ama). Una regia carica di simboli che farà emergere tutta la violenza dell’opera di Richard Strauss. Uno stile introspettivo, quello di Michieletto, volto all’indagine psicologica dei personaggi, sarà accompagnato dalla pulizia delle scene di Paolo Fantin e i costumi di Carla Teti.

Sul podio ci sarà Riccardo Chailly chiamato a sostituire all’ultimo momento Zubin Mehta. Protagonisti Elena Stikhina, nei panni di Salome, Wolfgang Koch, Gerhard Siegel e Linda Watson.

Salome sarà trasmesso su Rai5, Radio3 e RaiPlay sabato 20 febbraio 2021 dalle ore 20.

Continua a seguire FRAMED per la recensione dello spettacolo.

Roberto Boldini
Sono un ragazzo di campagna con la testa tra le nuvole immerso tra mille progetti, se fossi una canzone sarei Confessioni di un malandrino di Branduardi. Dopo la laurea in Scenografia a Brera ho intrapreso un corso di specializzazione presso i laboratori della Scala. Quello che più mi piace è raccontare punti di vista: lo faccio disegnando, scrivendo, progettando. Più che le storie mi attraggono le persone, la loro psicologia, come vengono resi sullo schermo o su un palco il loro dramma interiore e la loro personalità (fantasticando su come le renderei io).