In concomitanza dell’uscita del live action Disney La Sirenetta, anche il Teatro alla Scala ha avuto la sua sirena: parliamo di Rusalka (ossia spirito dell’acqua), protagonista dell’omonima opera di Antonín Dvořák, che ha debuttato lo scorso 6 giugno al Piermarini. Con la regia di Emma Dante e le scene di Carmine Maringola, l’opera è diretta da Tomáš Hanus.
Diverse sono le fonti alla base del libretto di Jaroslav Kvapil: dalla tradizione mitologica slava, al racconto Undine di Friedrich de la Motte Fouqué, fino alla più celebre favola di Andersen.
La primavera delle sirene
La primavera del 2023 può a ragione essere etichettata la stagione delle sirene: oltre ai sopra citati Rusalka e al nuovo film Disney, solo poche settimane fa presso la stazione di Milano Lancetti si poteva vedere in esposizione una sirena in “carne ed ossa”.
La performance , dal titolo CHM13hTERT è un lavoro dell’artista Agnes Questionmark: con indosso una iperrealistica coda di pesce l’artista si è auto-esposta per 16 giorni, dodici ore al giorno allo sguardo dei passanti. Alla base del progetto una riflessione profonda sul concetto di “umanità” e dell’essere, ponendo l’accento sul senso (metaforico e biologico) della mutazione ed evoluzione.
Lavorare su questa figura mitologica porta ad interrogarsi su cosa possa rappresentare oggi, per noi, il concetto di sirena: ognuno di questi prodotti (dal lavoro di A. Questionmark, al film Disney alla regia di Emma Dante) propone una propria, e diversa, chiave semantica che viene consegnata direttamente al fruitore.
Rusalka – La sirenetta per Emma Dante
La “sirena” Rusalka di Emma Dante entra in scena spinta su una sedia a rotelle dorata. La regista sceglie di lasciare da parte la classica coda optando invece per dei tentacoli da medusa, scelta che rende la figura della protagonista ancora più drammatica (intensa l’immagine di lei mentre si trascina con i suoi tentacoli sul pavimento della scena).
Sono proprio quelle appendici a renderla diversa, impedendole di muoversi nel mondo degli umani. Una condizione fisica che è vista da Rusalka come un ostacolo al raggiungimento dell’amore. Ne scaturisce un rifiuto del corpo, che emerge in tutta la sua violenza nella scena dell’incantesimo, dove i tentacoli vengono letteralmente strappati dal corpo della protagonista.
Sotto questa luce, la sirenetta di Dante diventa narrazione sul tema della disabilità toccando tasti non banali come l’accettazione del diverso e il pregiudizio sul binomio disabilità-affettività.
La dimensione di favola
Nonostante la scelta di scandagliare temi così forti e delicati, la regista non rinuncia alla dimensione fiabesca.
Il colore rosa, nelle sue varie declinazioni, fa da leitmotiv a scene (di Carmine Maringola) e costumi. La costumista Vanessa Sannino crea per Emma Dante due mondi (quello acquatico e quello umano) fantasiosi. Le fogge dei costumi, nelle silhouette e negli accostamenti, non appartengono a nessun immaginario specifico, come fossero usciti effettivamente da un mondo altro, con proprie regole e canoni.
La produzione di Rusalka del Teatro alla Scala appare, sbirciando sui social, come una deliziosa zolletta di zucchero, ma se la si assaggia si sentirà tutto l’amaro della medicina che Emma Dante ha accuratamente versato goccia dopo goccia.
Il 19 ottobre 2023, ore 21.15 su Rai 5, ne avverrà la trasmissione televisiva in differita. Qui le info utili.