Rapito è per il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici il Miglior Film Italiano dell’anno. La cerimonia di premiazione avrà luogo nell’ambito della 35ª edizione del Trieste Film Festival al Politeama Rossetti il 23 gennaio con questa motivazione: «Uno scontro politico, una guerra di religione, un dramma psicanalitico calato nel corpo e nella mente di un protagonista che all’inizio ha solo sei anni. Nella conversione forzata di Edgardo Mortara, piccolo ebreo rapito dal Vaticano nel 1857, Marco Bellocchio ritrova le radici del suo lungo percorso cinematografico con l’impeto degli esordi e la maturità del maestro. Rievocando in tutta la sua potenza e la sua ambiguità morale una sorta di “caso Dreyfus” ante litteram, e tutto italiano, che all’epoca ebbe risonanza mondiale. La consacrazione di un autore che non finisce di stupire».
Dopo il successo dell’uscita in sala negli USA, il film è stato accolto con successo anche dal pubblico francese, dove è uscito a novembre e ha già registrato 250.000 spettatori, ed è tra i migliori film dell’anno per Télérama, Radio France e Cahiers du Cinéma.
Acclamato al Festival di Cannes, in Italia ha anche vinto il riconoscimento della stampa estera, il Globo d’Oro, e di quella italiana con 7 Nastri d’Argento. Venduto in molti paesi del mondo – Nord America, Inghilterra e Irlanda, Australia e Nuova Zelanda, Giappone, America Latina, Spagna, Belgio, Svizzera, Polonia, Portogallo, Grecia e Cipro, Repubblica Ceca e Slovacchia, ex-Jugoslavia, Ungheria, paesi baltici, Bulgaria, Israele, Ucraina, Taiwan e Indonesia – dopo aver partecipato ai festival di Toronto, New York, sarà a fine gennaio anche al Festival di Rotterdam e Göteborg Film Festival nella sezione Masterful auteurs.
La storia di Edgardo
Dopo Esterno Notte il regista torna a un formato tradizionale per raccontare uno spinoso capitolo di storia italiana. Popolato di fantasmi e visioni, ma soprattutto di esseri umani accecati da un potere definito divino eppure incredibilmente terreno (nell’accezione più negativa che si possa pensare), Rapito è un horror senza belve o mostri nati dalla fantasia, ma basato su fatti veri in cui la manipolazione è il sortilegio più pericoloso per conquistare la mente di chi non sa difendersi.
Non è un caso che il film abbia avuto una forte risonanza anche all’estero, dove storie così, forse, assumono un fascino diverso, per nulla impregnato dalla vergogna di chi sente più vicina quella verità. A questo link la recensione integrale.
Incentrato sulla storia di Edgardo Mortara, il bambino ebreo che nel 1858 fu strappato alla sua famiglia per essere allevato da cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX, suscitando un caso internazionale, il film è una produzione IBC Movie e Kavac Film con Rai Cinema in coproduzione con Ad Vitam Production e The Match Factory, prodotto da Beppe Caschetto e Simone Gattoni, ed è interpretato da Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala (Edgardo Mortara da bambino), Leonardo Maltese (Edgardo ragazzo) e con Filippo Timi e Fabrizio Gifuni. Completano il cast Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi, Aurora Camatti, Paolo Calabresi, Bruno Cariello, Renato Sarti, Fabrizio Contri, Federica Fracassi. In Italia il film è stato distribuito da 01 Distribution e le vendite internazionali sono di The Match Factory.