Che sia un romanzo, un saggio o una graphic novel, uno dei regali migliori che si possa fare (o ricevere) è di sicuro un libro. Vi consigliamo cinque titoli perfetti da impacchettare e mettere sotto l’albero. Le storie che vi segnaliamo si contaminano tra letteratura, cinema e arte, ognuna di loro ci ha fatto conoscere mondi affascinanti e nuove prospettive.
1 – Giorni Felici, ZUZU – Coconino – Fandango, consigliato da Silvia Pezzopane
Giorni Felici è il nuovo, attesissimo, libro di Giulia Spagnulo, in arte ZUZU. Edito da Coconino Press – Fandango. Non si prende la responsabilità di trattare tematiche trascendentali, e neanche di dare lezioni: raccoglie momenti e fotografa una fase della vita della protagonista, Claudia, e la sua doppia indole, ferina e bestiale, e dolce ed insicura. Le due parti della giovane donna si fondono costantemente: le emozioni fanno sì che una prevalga sull’altra, ma anche che emergano all’unisono ritrovando equilibrio. Da Cheese, esordio del 2019 sempre edito da Coconino, il tratto si è ammorbidito dando forma ad una metafora sognante, che rimescola i momenti felici e li rende memoria e monito per una rinascita.
Giorni Felici è un viaggio nel colore, dove le matite e i pastelli ricreano la semplicità di uno spicchio di vita tra vortici di incomprensione e fughe dal proprio io.
2 – Scrivere fantascienza, Robert Silverberg – 451 Libri, consigliato da Andrea Menghini
Scrivere fantascienza di Robert Silverberg, edito da 451 (Edizioni BD), non si imposta solo come una raccolta di consigli per futuri (o attuali) scrittori di fantascienza. I saggi che compongono il libro, tutti scritti a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni 2000 e pubblicati su storiche riviste di genere (come Amazing Stories o Asimov’s Science Fiction), parlano anche della sua biografia, delle prime convention di fantascienza, del rapporto con i redattori e con la critica.
Questa raccolta non può non colpire il lettore, persino quello non appassionato di fantascienza. Ogni testo apre uno spaccato sulla vita di Robert Silverberg, ma al tempo stesso ne apre molti altri. La realtà della narrativa di fantascienza dagli anni ’60 in poi, dalle sue opere, ai suoi protagonisti fino all’enorme (ma sempre indipendente) macchina editoriale dietro tutto questo.
3 – L’unica persona nera nella stanza, Nadeesha Uyangoda – Edizioni 66thand22nd, consigliato da Valeria Verbaro
L’unica persona nera nella stanza nasce come articolo su Not e si trasforma in un approfondimento, in nove capitoli, su alcuni temi essenziali della rappresentazione e dell’esperienza nera in Italia. Il tutto raccontato in prima persona da Uyangoda, in una conversazione onesta e schietta, che ruota attorno al suo vissuto ma che ne racchiude molti simili.
Si parla, in ordine sparso, di colorismo, tokenismo, coppie miste, intersezionalità (di donne, razza e classe, per citare Angela Davis). E si parla ovviamente di cittadinanza e di italiani senza cittadinanza. Dell’idea persistente, nel sentire comune, per cui la nazionalità italiana corrisponda prima di tutto al colore della pelle. Questo, infatti, sembra in qualche modo essere il nodo in cui tutte le altre strade (e i capitoli) si incontrano.
4 – C’era una volta a Hollywood, Quentin Tarantino – La nave di Teseo, consigliato da Alessandra Vignocchi
Nel 2019, con C’era una volta a Hollywood, Quentin Tarantino ci aveva presi e gettati in un mondo che non c’è più. Avevamo osservato un intersecarsi di vite in una trama ricca di casualità, fino alla casualità suprema che aveva riscritto la storia. Dandone una versione alternativa, utopistica, seguendo i binari della favola che fin dal titolo il film ha promesso di essere.
Per chi non ne aveva avuto abbastanza, Tarantino offre la possibilità di immergersi nuovamente – e forse ancora più in profondità – in quel mondo che ci aveva catturato due anni fa. E di cui lui si mostra attento conoscitore ma – soprattutto – folle appassionato.
In C’era una volta a Hollywood aneddoto porta ad aneddoto, in una spirale che trascina nei profondi meandri atmosferici di un’epoca. E poco importa cosa sia vero e cosa no, se Bruce Lee fosse veramente così pieno di sé o se Steve McQueen fosse un cascamorto, questa è la Hollywood di Tarantino. È la fiaba all’interno della quale se ne inserisce una in particolare, finzionale e trasformativa all’ennesima potenza.
5 – Ridley Scott – Cinema e Visioni dalla New Hollywood, Riccardo Antoniazzi – Edizioni NPE, consigliato da Silvia Pezzopane
Che siate fan da sempre di Ridley Scott o ne vogliate sapere di più, Ridley Scott – Cinema e Visioni dalla New Hollywood è la lettura che fa per voi (anche perché oltre a tantissime informazioni si presenta con un’edizione da collezionisti cinefili da avere in libreria a tutti i costi).
Antoniazzi accompagna il lettore passo dopo passo lungo un percorso ricco di capolavori, progetti meno riusciti, ambizioni e nuove visioni. Il tutto è legato insieme in un manuale ordinatissimo nel quale è semplice saltare avanti e indietro riuscendo sempre a ritrovare il filo dell’analisi. Un approfondimento immancabile per appassionati cinefili, studenti di cinema e critici in cerca di appigli sicuri a cui fare riferimento.
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