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Nantucket è il primo fumetto di Daria Gatti, edito da Asterisco Edizioni.

Nantucket è una narrazione su più livelli tenuta, stretta, insieme, da un filo conduttore così perfetto da non sembrare storicamente credibile. Daria Gatti, illustratrice nata nel 1988 (ha collaborato con les Editions Anne Carriere, Les Editions Aux Forges des Volcans, la rivista Jef Klak, le fanzines Femixion, FranZine e Murf/Murw, l’artista Kate McIntosh e Benno Steinegger), ha scritto la sceneggiatura del fumetto nel 2014, e ora, a distanza di 7 anni la disegna, per Asterisco Edizioni.

La sua storia è ispirata alle vite di Carson McCullers, Tennessee Williams e Annemarie Schwarzenbach.

Tre vite – Una storia

Nantucket inizia nei primi anni ’30, con una prima parte intitolata Il volo. Tre luoghi geografici: Berlino, Saint Louis e Columbus, Us. Tre vite, lontane per provenienza ma destinate ad incontrarsi e fondersi, in un momento storico di lacerante cambiamento e prese di posizione.

Nantucket, di Daria Gatti – Asterisco Edizioni

Tre vite:

Annemarie Schwarzenbach, scrittrice, fotografa e giornalista, ma ritratta in un tempo in cui è ancora all’inizio della sua carriera, ospite a Berlino dai suoi amici, Erika e Klaus Mann, figli di Thomas Mann. Soprannominata Miro, di origini svizzere, lesbica.

Tennessee Williams, drammaturgo, sceneggiatore e poeta, ancora con il suo vero nome, Thomas Lanier Williams. Omosessuale e prigioniero di una vita operaia e di una città che non ama. Con una costante paura di impazzire.

Carson McCullers, scrittrice originaria della Georgia, ancora quasi bambina, quando gli altri erano soliti chiamarla con il suo nome di battesimo Lula Carson Smith. Innamorata della musica ma ancor di più della scrittura.

Una storia:

Quella della scrittura come resistenza attiva e partecipazione alla realtà circostante. La parola scritta come analisi e ricerca.

La sola cosa che conta è scrivere

Annemarie, Tennessee e Carson sono tre autorialità queer, termine che compare tra le pagine, e per cui l’autrice specifica come a quel tempo non fosse ancora stato rivendicato dalle persone LGBTQI+, e che avesse un significato più simile a “weird“. La loro visione è simile, la loro vita allo stesso modo fragile e attaccata dalla malattia fa di loro voci affini, artisticamente inclini a comprendersi. E fermamente contrari a qualsiasi tipo di etichetta. Incontrandosi si ritroveranno, alimentando l’anima delle loro opere e crescendo.

Lo stile e la ricerca

Daria Gatti tiene a specificare che Nantucket non sia una biografia, ma comunque il frutto ragionato di una ricerca ampia di fonti e delle opere dei suoi protagonisti. Le sue pagine raccolgono poesia, approfondimenti sulle autobiografie e citazioni, tra cui un estratto commovente ed illuminante della corrispondenza tra Annemarie e Carson. E i disegni.

Nantucket, di Daria Gatti – Asterisco Edizioni

Tavole intense, gestione materica di vuoti e pieni, tratto pieno che all’evenienza si fa leggero e sottile, come tracce lievi sulla neve. Alcune pagine si liberano delle parole per comunicare con la costruzione delle illustrazioni, altre si ricoprono di testi, dando modo al lettore di approfondire le storie. Il racconto delle vicende di Annemarie, Tennessee e Carson nasce dall’esigenza di approfondire figure che escano dal binarismo dell’etero-norma, elaborandole in una struttura narrativa travolgente.

E non accade spesso di ritrovarsi di fronte ad un’opera del genere.

Ringraziamo Asterisco Edizioni per la disponibilità e l’attenzione per pubblicazioni come Nantucket.

Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.