Tra i più attesi del momento, Mothers’ Instinct, è finalmente nelle sale distribuito da Vertice 360
Protagoniste del thriller di Benoit Delhomme sono le regine del cinema d’oltreoceano: Anne Hathaway e Jessica Chastain. Al centro della storia una maternità voluta a tutti i costi (letteralmente). Avevamo bisogno di un altro film su questo tema? La risposta è sì, ecco perché.
Mother Instinct è l’attesissimo remake del film Doppio sospetto di Olivier Masset-Depasse a sua volta tratto dal romanzo Oltre la siepe di Barbara Abel. Protagoniste le matrone del cinema holywoodiano, le sempiterne e meravigliose Jessica Chastain e Anne Hathaway, capaci anche in questo difficile racconto di interpretare due donne complesse e affascinanti, che attraggono lo spettatore ipnotizzandolo dal primo fino all’ultimo secondo (tenendolo col fiato sospeso).
La trama
La storia ha inizio con la festa di compleanno di Celine (Anne Hathaway), lei e la sua amica, nonché vicina di casa, Alice (Jessica Chastain) vengono immortalate spensierate, pure un po’ alticce e divertite, nessuno in sala sarebbe capace di ipotizzare che da lì a poco qualcosa rovinerà per sempre la vita di entrambe.
Ebbene sì, in una bomboniera americana degli anni Cinquanta-Sessanta confezionata da una perfetta fotografia, accade la cosa più temibile che possa mai succedere a una madre: perdere un figlio. L’unico figlio, anzi perdere l’unico figlio e il solo che Celine potrà avere mai a causa di una passata complicazione dopo la sua gravidanza. Per lei il mondo improvvisamente smette di ruotare, perché al centro c’era lui, il piccolo, morto non a causa di una malattia, ma a seguito di un incidente.
Il bimbo con l’intento di far volare i suoi uccellini alto nel cielo e di liberarli da una piccola casetta di legno si è sporto troppo in avanti sul terrazzo di casa finendo tragicamente per cadere giù per terra. A scorgere il bimbo poco prima dell’accaduto è soltanto Alice che, in preda al panico, cerca di oltrepassare la siepe che divide casa sua da quella di Celine per convincere il bambino a rientrare in casa, senza riuscirci.
Così la donna si dirige immediatamente a casa di Celine, e insieme a lei, in una lotta contro il tempo, cercherà di evitare (invano) il triste destino inferto al piccolo. Da qui ha inizio un tornado di colpevolezza che non fa più respirare Alice, convinta di non essere riuscita ad evitare la morte del figlio dell’amica e che logicamente investe anche Celine oramai devastata dalla perdita e per non essersi accorta di nulla nel momento in cui è successo, in cui era impegnata in faccende domestiche. Da quel momento in poi, una serie di strani eventi e circostanze insospettiranno sempre più Alice che inizierà a puntare il dito contro l’amica, accusandola di volerle sottrarre suo figlio, per diventare “di nuovo” un’altra madre.
Il senso di colpa e il tema della maternità
In Mothers’ Instinct il senso di colpa si aggira come uno spettro nella testa di Alice, che a un certo punto del film rivela a Celine di aver perso i genitori in un incidente stradale, da cui lei è stata la sola ad uscire indenne. E ora con la perdita del figlio dell’amica la storia sembra in qualche modo ripetersi; non essere riuscita a passare oltre quella maledetta siepe, per avvertire il piccolo di non sporgersi troppo e di rientrare in casa, la logora. Siepe che invece riuscirà a superare per salvare suo figlio che a un certo punto della storia rischierà di andarsene esattamente come il suo amico. Ma non vi spoileremo perché.
Mothers’ Instinct arriva in una fase in cui il cinema è tornato a indagare la maternità ai primi stadi, desiderata a ogni costo, e che come vi abbiamo raccontato anche nella sezione Crazies del Festival del Cinema di Torino, può avere letture angoscianti e “diverse”. Tuttavia ben distanti dal Rosemary’s Baby di Polanski del 1968, sia chiaro. Nel 2023 abbiamo seguito le vicende di una figlia morta e poi rinata in Birth/Rebirth di Laura Moss, oppure il rapimento di una bambina da parte di una donna che sognava di essere madre in Le Ravissement (con una narrazione decisamente più soft). Senza dimenticarci di Madres Paralelas di Almodovar.
Ma Mothers’ Instinct merita o no?
A metà, perché se da un lato la storia e il finale si intuiscono già dopo i primi 10 minuti dal commento della tragedia familiare (spoiler, la prima), dall’altro la regia e la fotografia hanno convinto tutti.
Le due attrici protagoniste? Inutile dirlo, ci sono piaciute moltissimo. Ma la cosa più importante e il grande merito di questo film è aver posto l’attenzione su storie di donne che non accettano, oltre alla perdita del proprio figlio, di abbandonare la propria condizione di madre.