Con sei episodi totali, rilasciati settimanalmente su Disney+ a partire dal 6 ottobre scorso, la seconda stagione di Loki mette un punto, per ora, al viaggio nel tempo – iniziato nel 2021 – dell’omonimo personaggio interpretato da Tom Hiddleston. Nel cast anche Sophia Di Martino nel ruolo di Sylvie, Owen Wilson come Mobius, Gugu Mbatha-Raw, Wunmi Mosaku, Jonathan Majors, Tara Strong come voce di Miss Minutes e la new entry Ke Huy Quan nei panni di Ouroboros.
Loki 2, tra passato, presente e futuro
Dopo gli eventi finali della prima stagione, Loki si ritrova a fare i conti con le conseguenze dell’uccisione di Colui che rimane (Jonathan Majors) da parte di Sylvie (Sophia Di Martino), che ha causato un grande trambusto all’interno della Sacra Linea Temporale e della TVA. Insieme a Mobius (Owen Wilson), B-15 (Wunmi Mosaku) e altri agenti della TVA, Loki compie un viaggio alla ricerca di Sylvie e di una variante di Colui che rimane, tentando di rimediare alle azioni passate per poter salvare l’Universo.
Dopo una prima stagione sorprendente ed entusiasmante sotto molti punti di vista, la seconda di Loki alza l’asticella della posta in gioco, mettendo in scena un prodotto finale emozionante, convincente. Una serie che, dopo i recenti e continui alti e bassi della Marvel, portava sulle sue spalle aspettative elevatissime già dal momento del suo rinnovo nel luglio del 2021, ma che riesce a convincere sotto tutti i suoi aspetti. Loki 2 è il ritorno splendente di una Marvel ormai in decadenza, un prodotto esplosivo che racchiude al suo interno il passato, il presente e il futuro di una storia ancora in fase di scrittura.
Loki, una storia lunga 14 anni
Il personaggio di Loki, interpretato da un sempre più talentuoso Tom Hiddleston, è stato visto all’interno dell’MCU in varie vesti, ma mai prima gli era stata conferita un’introspezione di elevata portata come all’interno di questa serie televisiva. Già nella prima stagione lo spettatore era venuto a conoscenza di lati del dio dell’inganno fino ad ora sconosciuti, ma è nella seconda stagione che il suo lato più umano ottiene un riconoscimento ancora più importante della precedente, completando uno degli archi narrativi migliori destinato a un personaggio Marvel.
I gloriosi propositi tanto ricercati da Loki vengono trovati proprio all’interno di questo secondo capitolo, tramite esperienze, sentimenti e situazioni che mai prima d’ora lui si era trovato ad affrontare. Un viaggio che lo porta alla consapevolezza di dover rischiare la sua vita per il bene delle persone che ama. Stavolta non per orgoglio o per arroganza, ma esclusivamente guidato dai nuovi, e veritieri, sentimenti che è riuscito ad accogliere.
Loki 2, un cerchio che si chiude
I personaggi che avevamo conosciuto con la prima stagione tornano in questi nuovi episodi e anche loro ottengono una maggiore caratterizzazione e maggior importanza. Sylvie rimane centrale all’interno del racconto, costantemente combattuta tra i suoi sentimenti e quello che deve fare per poter rimediare proprio ad un danno collaterale creato dalle sue azioni. Il lasso di tempo dedicato alla storia di Colui che rimane, qua Victor Timely, è essenziale per capire il passato della TVA e delle sue origini, rimaste celate nella prima stagione. Il passato di Colui che rimane non è l’unico che trova spazio, viene alla luce infatti anche quello di Mobius, B-15, Casey (Eugene Cordero) ma anche quello di Ouroboros, uno dei personaggi più interessanti di questa stagione, che contribuisce a fare di Loki 2 un cerchio perfetto (un Uroboro, appunto, senza inizio né fine).
Fondamentali sono anche le musiche, composte ancora una volta da Natalie Holt, che incorniciano un racconto tra i più emozionanti dell’MCU, e, soprattutto, della Fase 5. E con esse la bellissima fotografia perfetta e una gestione narrativa senza precedenti, con una tensione crescente puntata dopo puntata.
Il finale lascia senza parole, e per questo non ve lo riveliamo. Vi basterà sapere che è il culmine di tutto ciò che Loki ha passato e provato, una consapevolezza acquisita senza precedenti. L’ultima inquadratura dice già tutto.