La Nuova Frontiera - Illustrazione di Leonardo D'Angeli
La Nuova Frontiera - Illustrazione di Leonardo D'Angeli

La nuova frontiera di Darwyn Cooke non è un semplice fumetto di supereroi: è un distillato alchemico di storia socio-politica americana sapientemente mescolato a una ricostruzione, filologicamente accurata, delle traversie editoriali che hanno coinvolto gli eroi mascherati dal dopoguerra al 1960. Un canto d’amore che narra l’uscita dell’America da quello che, secondo molti storici, è uno dei periodi più bui della sua storia. 

Il lato oscuro dell’America 

Ci troviamo negli anni ’50 e l’esaltazione per la vittoria della seconda guerra mondiale svanisce sotto il peso del maccartismo e con lei se ne vanno tutte le promesse di libertà ed uguaglianza che avevano spinto il popolo americano a sacrificarsi per sconfiggere gli eserciti nazi-fascisti. 

La paranoia del comunismo è dilagante e non risparmia nessuno, politici, artisti, industriali e ovviamente i supereroi. 

Con uno splendido quanto macabro parallelismo, Cooke ci mostra come il governo metta al bando gli eroi mascherati (o li costringa a lavorare per le istituzioni) tanto quanto nella storia reale l’editoria fumettistica subì un numero tale di censure e discriminazioni da spingere alla chiusura tutte le testate in circolazione. Gli unici che si salvarono da questa “caccia alle streghe” furono, nella storia reale quanto nella nuova frontiera, Superman, Batman e Wonder Woman. Adeguatamente ridimensionati sia nelle vendite che nei contenuti offerti ai lettori.

Storia di rinascita e libertà

La Nuova Frontiera non è solo una storia oscura di decadimento politico e culturale, è innanzitutto una storia di rinascita: la rinascita di un popolo, di una cultura e di una forma d’arte. Un processo lento e graduale che vediamo attraverso la vita di tutti quei personaggi che, tra la fine degli anni ’50 e i primi ’60, sono diventi degli eroi capaci di ridare vita al fumetto americano. 

Personaggi

Ogni protagonista di questa vicenda è un simbolo delle problematiche che attanagliavano l’America del maccartismo.

Wonder Woman è la guerriera che combatte per creare un mondo di pace. Rappresenta lo spirito dell’America nella seconda guerra mondiale e come tale viene usata dal governo per poi essere messa in disparte. Sfruttata per le sue qualità ma mai presa in considerazione o lasciata esprimere, come accade ancora oggi alle donne di tutto il mondo. Lanterna Verde è un pilota d’aerei che crede nel potenziale delle nuove tecnologie ma rifiuta categoricamente di usarle per fare del male al prossimo, quindi viene ostracizzato e deriso dalla struttura governativa per cui lavora. Martian Manahunter è un alieno che passerà gran parte della storia sotto mentite spoglie perché costretto dalla xenofobia che il governo infonde nella società. In ultimo, ma non per importanza, abbiamo John Henry, un afroamericano sopravvissuto a un rastrellamento del rinato Ku Klux Klan che giura vendetta nei confronti della società che disprezza e uccide la sua gente.

Sotto questo punto di vista sono molto affascinanti anche gli antagonisti della nostra storia, ovvero i G-Man tanto cari a J. Edgar Hoover. Perché a contrastare i nostri eroi non ci sono minacce fantascientifiche (che arriveranno solo nel terzo atto) ma gli agenti governativi che incarnano i disvalori del maccartismo e che, con il progredire della narrazione, dovranno venire a patti con i traumi che li hanno spinti sulla strada della violenza e della repressione per poi lasciare definitivamente il posto alla nuova generazioni di eroi. 

L’Autore

Darwyn Cooke è, senza mezzi termini, un gigante del fumetto americano. Formatosi alla George Brown College of Applied Arts and Technology, sviluppa il suo stile caratteristico, fatto di figure umane spigolose e onnipresenti giochi di chiaroscuri, lavorando per la celeberrima serie animata Batman TAS. Bruce Tim, creatore di Batman TAS e promotore di uno stile grafico che modificò radicalmente buona parte dell’animazione statunitense, influenza radicalmente il giovane Cooke ma è altrettanto vero che la dinamicità delle azioni sia figlia di Jack Kirby (Capitan America, Black Panter, Avengers ecc..) mentre i giochi di chiaroscuri sono frutto di un attento studio delle opere di Frank Miller (Sin City e 300).

Detto questo, sarebbe riduttivo definire Cooke come la summa di stili di altri autori, anche e soprattutto perché lui è un artista unico e figlio del suo tempo. Prendendo in mano la Nuova Frontiera possiamo evincerlo anche dall’impostazione delle tavole, con vignette prevalentemente in 16:9 dal taglio cinematografico, in linea con lo stile in voga nel fumetto americano dei primi anni 2000. A livello narrativo siamo davanti a una chiara opera decostruzionista, una corrente del fumetto supereroistico formalizzata negli anni ’80 da Alan Moore, Jim Starlin e Frank Miller, che punta a togliere dalle storie il lato più manicheo per calare gli eroi in maschera in contesti realistici.

Al contempo La Nuova Frontiera ha in sé il germe di quella corrente, definita da Grant Morrison (Happy, Doom Patrol, X-Man) “neo rinascimento”, una corrente che punta a rimanere ancorata a dinamiche sociali e psicologiche verosimili ma che si impegna a ridare lustro al supereroe in quanto archetipo a cui i lettori si ispirano per diventare persone migliori. 

JFK e La Nuova Frontiera

Il termine nuova frontiera, coniato da John Fitzgerald Kennedy in riferimento allo spirito degli americani che si spingevano verso ovest (il vecchio West) con il sogno di creare un nuovo mondo, viene preso in prestito da Cooke per affermare la necessità di spingersi oltre quelli che sono i territori a noi conosciuti. Come Kennedy, però, l’artista non si riferisce a territori geografici, bensì a territori morali, culturali e (nel caso dei supereroi) artistici.

È innegabile che le problematiche ravvisate da Kennedy nel famoso discorso del 1960, rilanciate da Cooke nei primi del Duemila, siano problematiche ancora in essere. Razzismo, xenofobia, discriminazioni di genere e censure hanno solo assunto forme diverse, spesso più subdole, e sono sempre presenti nelle nostre vite e nelle opere artistiche ad appannaggio del grande pubblico. Prodotti che troppo spesso si limitano a mostrare personaggi appartenenti a delle minoranze senza mai affrontare il problema fino in fondo. Per questo bisogna essere felici che opere come La Nuova Frontiera vengano ristampate ancora oggi, perché ci sarà sempre un potere istituzionale che impone dei limiti, più o meno palesi, alla libera e pacifica espressione del genere umano e per questo ci sarà sempre una nuova frontiera da valicare con coraggio per creare un mondo nuovo e migliore.

Potete trovare La Nuova Frontiera in edicola nei volumi 86 e 87 della collana edita dal gruppo RCS “Supereroi. Le Leggende DC”.

Illustrazione in copertina è di Leonardo D’Angeli.

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