Nella sezione Crazies del Torino Film Festival, che raccoglie horror, racconti non convenzionali e mondi oscuri, La Morsure, diretto da Romain de Saint-Blanquat (e suo debutto), emerge per il taglio raffinato che fa del racconto dell’adolescenza una descrizione nera e poetica, radicata nel continuo omaggio all’estetica di fine anni ’60, dalle prime immagini visionarie dal gusto vintage alla scelta della colonna sonora.
Lo spirito della narrazione sfiora la sfera esoterica e sovrannaturale, come incantevole pretesto per affrontare la ribellione e la diversità, la scoperta del sesso, l’amicizia e tutto ciò che vuole sperimentare Françoise prima di morire, ma in fretta, perché ha fatto un sogno premonitore in cui la sua morte tra le fiamme era vicinissima e terribile.
Sangue, cristalli e musica pop
Françoise ha sognato di morire. Sveglia la sua amica Delphine nel cuore della notte, il collegio è silenzioso e la paura la fa tremare. Chiede conferma al pendolo che porta al collo, per lei un gioco intriso di magia, quella che la distacca da uniformi, suore e pentimento cattolico. Per questo quando ha l’occasione di scappare per andare ad una festa in maschera non ci pensa due volte, trascina la sua amica lasciando alle spalle il rigore imposto e una camera distrutta in un attacco di rabbia.
È il 1967 e chi ha meno di 20 non vuole diventare come i propri genitori, vuole ballare la musica pop straniera, vuole rischiare. La festa è in una villa circondata da un bosco, c’è il ragazzo che piace ad entrambe e la voglia di non pensare al futuro.
Vampiri, streghe e fantasmi
Quel sogno affretta solo la fame già presente in Françoise di conoscere, crescere, amare, distruggere. Strani personaggi partecipano a quella che dovrebbe essere la sua ultima notte: Maurice, lo sconosciuto che pur di accompagnarle alla festa ruba una macchina, Chistophe, che si crede (o forse è) un vampiro col viso da bambino, il gruppo di motociclisti, tra cui quello che molesta Françoise.
Ma mentre tutto sembra già scritto, in La Morsure la morte fa la sua incursione con forme diverse, che smentiscono un futuro prestabilito illuminando la notte dei ragazzi di sfrenata possibilità. E non esiste più paura, dei ragni, dei fantasmi o della solitudine.
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