kate-and-leopold
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Kate & Leopold è una commedia romantica ma anche un film condito da viaggi nel tempo e scelte di vita, ci sono due volti emblematici: Hugh Jackman e Meg Ryan, e quest’anno compie 20 anni.

Conosco così bene il film di James Mangold che più di una volta l’ho lasciato come sottofondo a qualche cena tra amiche. Con il volume bassissimo riuscivamo comunque a recitare tutte le batture a memoria, e, poco prima del finale, smettevamo di parlare per contemplare la consacrazione di una delle storie cinematografiche più romantiche degli anni 2000.

Kate & Leopold rientra in quella che mi permetto di definire tetralogia di Meg Ryan: un ciclo di quattro film (French Kiss, Innamorati cronici, C’è posta per te e quello di cui sto scrivendo) caratterizzati dalla presenza di un attrice il cui ruolo cambia solo in apparenza. Prima è una ragazza timida che ha paura di volare, poi una pazza vendicativa innamorata, dopo torna ad essere timida ed infine capisce cosa vuole gettandosi tra le braccia di un Duca. Il tutto con la stessa attitudine: l’aspetto pulito e gli abiti poco ricercati della ragazza della porta accanto.

Donne in carriera negli anni 2000 e dame ottocentesche

Con Kate & Leopold siamo portati a pensare che la scelta finale della donna sia un rinnegare la propria forza e il successo per l’amore di un uomo, un filmetto scemo e stereotipato, direte voi, eppure c’è molto di più.

Kate è una donna che nei confronti dell’amore ha alzato un muro invalicabile. Il lavoro è l’unica cosa che la fa sentire al comando, si capisce subito da come si veste e dai suoi atteggiamenti fermi, che nascondono una triste solitudine. Leopold è il terzo Duca di Albany, uomo dell’800, nobile caduto in disgrazia, curioso inventore. Sono fatti l’uno per l’altra ma appartengono ad epoche storiche differenti, finché un fortuito varco temporale non li farà incontrare a Brooklyn.

Il Duca desidera solo una donna che non abbia bisogno di un uomo per realizzarsi, Kate nel profondo vorrebbe iniziare a sognare, lasciando da parte tutta quella concreta pragmaticità che la caratterizza.

Un film maschilista? Un film femminista? Kate & Leopold è una commedia spesso sottovalutata che non ha bisogno di etichette. Rientra nel genere romantico del “vincono tutti”, in cui il clima della rivalsa e la necessità di combattere un nemico non veniva ancora presa in considerazione. Sebbene la protagonista femminile rinunci al suo “tempo” per recarsi dal nobile Leopold, lui sceglie di lasciarsi guidare dalla donna forte di cui si è innamorato, poiché disinteressato a tutte le dame ricche di doti sostanziose ma dipendenti dalle scelte maschili.

E non ho dubbi che, la prossima volta che ricapiterà in televisione, sarò lì a guardarlo per la centesima volta recitando ogni battuta a memoria.

Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.