Per la nostra rubrica dedicata agli incontri con artisti emergenti del panorama musicale italiano, stavolta parliamo con Colombo. Partiamo da alcune essenziali domande, “per farci entrare dentro” il suo mondo, per dirla con le parole dei Pearl Jam: I’m Open, Come In, a cura di Alessio Tommasoli.
Il suo singolo Wild Nights è un riferimento alla poesia omonima di Emily Dickinson e a To love thee year by year, della stessa poetessa.
Da dove nasce la tua passione per Emily Dickinson?
Pur non essendo un vero appassionato di poesia, Emily Dickinson mi ha colpito da subito per diversi motivi: la sua storia personale; il parlare di temi universali come amore, vita, morte, in un modo che trascende il tempo e le epoche; l’estrema musicalità, potrei dire il “sound” delle sue poesie. Ho pensato da subito che sarebbe stato bello cantarle.
Unisci due sue poesie e ne fai un brano pop: pensi che lei avrebbe apprezzato?
A Emily interessava che le sue parole potessero arrivare al mondo, in qualunque modo, quindi forse avrebbe apprezzato. In ogni caso credo di non aver troppo decontestualizzato le sue opere, anzi spero di averle utilizzate in modo rispettoso.
La base musicale prende spunto dalla sinfonia di Dvořák intitolata Dal Nuovo Mondo, il tuo nome d’arte è Colombo. Qualche legame particolare con gli Stati Uniti o è solo un caso?
Colombo in realtà non si riferisce all’esploratore ma all’animale, per il suo spirito di adattamento. Non ho legami personali con gli Stati Uniti ma la sinfonia di Dvořák sì, perché fu scritta mentre il compositore lavorava a New York. Era una sinfonia che guardava al mondo futuro, un po’ come le poesie di Emily Dickinson.
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