Guardiani della Galassia
(L-R): Pom Klementieff as Mantis, Dave Bautista as Drax, Chris Pratt as Peter Quill/Star-Lord, and Karen Gillan as Nebula in Marvel Studios' Guardians of the Galaxy Vol. 3. Photo by Jessica Miglio. © 2023 MARVEL.

A distanza di sei anni dal rilascio di Guardiani della Galassia: Volume 2, il regista James Gunn riporta al cinema la sua improbabile squadra di supereroi Marvel nella terza e ultima avventura sul grande schermo con Guardiani della Galassia: Volume 3 disponibile nelle sale dal 3 maggio. Il cast vede il ritorno di Chris Pratt, Zoe Saldaña, Dave Bautista, Karen Gillian, Pom Klementieff, Vin Diesel, Bradley Cooper, Elizabeth Debicki e la new entry Will Poulter.

Guardiani della galassia: Volume 3, l’awesome mix dell’MCU

Dopo l’impegno nella battaglia finale contro Thanos e dopo una breve apparizione in Thor Love & Thunder a fianco del Dio del tuono, i Guardiani della Galassia sono pronti ad affrontare nuove sfide. Stabiliti ormai a Knowhere, uno dei tanti luoghi presenti nella galassia, la loro quotidianità viene stravolta da un evento improvviso che porterà il gruppo a dover affrontare nuove minacce e innumerevoli pericoli, ma al contempo doversi scontrare con il proprio, e molto spesso dimenticato, passato. Un’avventura molto diversa da quelle che il gruppo guidato da Star Lord (Chris Pratt) è solito affrontare, ma che risulta essere sicuramente la più sorprendente e veritiera.

Il franchise di Guardiani della Galassia è da sempre uno dei più interessanti e ben riusciti nell’universo Marvel e con questo terzo capitolo non fa altro che dimostrarlo ancora una volta. Guardiani della Galassia: Volume 3 è una raccolta di emozioni e sensazioni che all’interno dell’MCU non si respiravano da tanto tempo. Presente in alcuni (pochissimi) progetti della Fase 4, la brezza di freschezza e originalità che caratterizzava la Marvel pre-Endgame torna a farsi sentire in questo nuovo lungometraggio, riportando l’MCU sul cammino dorato che per anni ha percorso a testa alta. Credibilità e interesse tornano a palesarsi sul grande schermo e rimangono per tutta la durata del lungometraggio, tramutando Guardiani della Galassia: Volume 3 nell’awesome mix dei Marvel Studios.

Tra azione e introspezione

Se precedentemente le questioni serie all’interno del gruppo dei Guardiani trovavano poco spazio, pur rimanendo coerenti con il discorso narrativo, in questo terzo capitolo si imbocca un’altra via. L’umorismo è presente nella corretta misura e ancora contraddistingue le avventure del gruppo, ma questa volta va in coppia con una visione più drammatica e attenta alle emozioni e all’introspezione dei suoi personaggi. Le debolezze vengono a galla ma lo fanno con fierezza e senza vergogna, dimostrando che anche i supereroi hanno una loro umanità. L’arco narrativo dei personaggi si accresce e diviene ricolmo di pensieri, esperienze e realizzazioni, diverse per ciascuno di loro ma sempre coerenti con la loro personalità.

Il passato si intreccia al presente e diventa fondamentale per la comprensione di questioni accennate nei precedenti capitoli. L’attenzione maggiore viene riservata al personaggio di Rocket (Bradley Cooper) con un film quasi interamente modellato su di lui, sulla sua storia passata e su ciò che lo ha reso tale, come se il suo personaggio fosse plasmato minuto dopo minuto sulla base di un racconto fino ad ora sconosciuto. James Gunn mette in scena una ricerca del vero Io di ciascuno dei suoi personaggi, dando adeguata attenzione ad ognuno di loro e portandoli a misurarsi con la realtà e il cambiamento che gli anni vissuti e le esperienze passate hanno portato.

Rocket (Bradley Cooper) in Marvel Studios’ Guardians of the Galaxy Vol. 3. Photo courtesy of Marvel Studios. © 2023 MARVEL.

Guardiani della Galassia: Volume 3 è la fine di un’era

L’intento era già chiaro da molto tempo ed era ormai confermato da dichiarazioni del cast e del regista, da trailer promozionali e dai vari poster rilasciati nel corso di questi mesi: Guardiani della Galassia: Volume 3 segna la fine di un’era. La regia di Gunn è ancora una volta grottesca e geniale, soprattutto nelle sequenze d’azione orchestrate magistralmente, ma è al contempo nostalgica e sincera, una lettera d’addio che mette un punto a ciò che è stato creato, guardando al futuro e a quello che verrà rimanendo coerente con la narrazione messa in piedi fino ad ora. Ciascuna scelta compiuta dai membri dei Guardiani è perfettamente in linea con ciò che di loro è stato mostrato in tutti questi anni.

Un futuro che comincia a palesarsi con l’introduzione di nuovi personaggi come l’Adam Warlock di Will Poulter, un antagonista confuso e quasi goffo che esplora un mondo per lui sconosciuto, compiendo scelte ancora troppo grandi se misurate alla sua esperienza. La musica è ancora una volta la protagonista e accompagna le scene più significative del lungometraggio, da quelle più adrenaliniche a quelle più toccanti e commoventi, donando un tocco di malinconia quando necessario.

Guardiani della Galassia: Volume 3 è il coronamento del percorso di James Gunn, una trilogia brillante, la chiusura di un cerchio che sulle note di Come and Get Your Love completa la sua consacrazione.

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Rebecca Fulgosi
Mi chiamo Rebecca, classe 2000 e ho una passione smisurata per il mondo della settima arte. Studio alla facoltà di Beni Culturali con il sogno di diventare critica cinematografica, perché guardare film è una delle cose che mi riesce meglio. Il mio genere preferito è L’horror insieme ai cinecomic di cui sono appassionata sin da piccola. Tra i miei film preferiti: "La La Land", C’era una volta a ...Hollywood", "A Star is Born", "Jojo Rabbit" e "Titanic". Le mie serie preferite, "American Horror Story" e "La casa di carta".