Passato Halloween con i suoi numerosi horror (Longlegs e The Substance sono solo la punta dell’iceberg), novembre come sempre riserva il primo carico dei grandi titoli della stagione cinematografica, con uscite da non perdere ogni settimana.
Ecco la breve guida di FRAMED Magazine per restare aggiornati.
Al cinema dal 7 novembre
ANORA di Sean Baker. È la Palma d’oro di Cannes 2024, un film che conquista subito per il suo linguaggio diretto, la sua regia delicata su un mondo spietato e una favola che si trasforma in tragicommedia: quella di una Cenerentola inaspettata, che tuttavia non ha davvero bisogno del principe. Qui la recensione.
DAHOMEY di Mati Diop. È l’Orso d’oro della Berlinale 2024, un documentario che racconta attraverso lo sguardo sempre sorprendente della regista francese un tema di cui ancora non si parla abbastanza: i musei come struttura depositaria di una visione coloniale e violenta della cultura. La restituzione delle opere d’arte è il futuro dell’esposizione museale, non senza questioni ancora aperte e da risolvere. Dahomey dimostra che se ne può parlare anche attraverso il linguaggio del cinema autoriale. Qui la recensione.
FLOW di Gints Zilbalodis. Un piccolo gatto nero attraversa un mondo in pericolo, sommerso dall’acqua, imparando ad affrontare le sue paure e a salvarsi con l’aiuto di altri animali. Un inno universale alla solidarietà (fra le persone, fra i popoli), ma anche un’avventura singola e personale in cui riconoscersi senza barriere linguistiche e culturali. Qui la recensione.
LA GITA SCOLASTICA di Una Gunjak. Selezionato dalla Bosnia Erzegovina per gli Oscar 2025 e menzione speciale al 76° Festival di Locarno, è una storia sui sogni (spesso infranti) dell’adolescenza. Protagonista è Iman, che per gioco racconta alle compagne di scuola di essere andata a letto con il ragazzo dei suoi sogni. Una bugia che finirà per trascinarla in un vortice di aspettative, condanne e dogmi sociali. Qui la recensione.
UN’AVVENTURA SPAZIALE: UN FILM DEI LOONEY TUNES di Pete Browngardt. Un’altra commedia fantascientifica vede ancora protagonisti i Looney Tunes, questa volta in particolare Duffy Duck, Porky Pig e Petunia Pig, improbabili eroi che provano a salvare la Terra da un’invasione aliena.
UNO ROSSO di Jake Kasdan. Action comedy natalizia che affianca l’ex Capitan America Chris Evans all’immancabile Dwayne The Rock Johnson, che ha già collaborato con il regista nel nuovo franchise di Jumanji. Ancora una volta, tocca salvare il Natale: dopo che Babbo Natale – il cui nome in codice è uno rosso – viene rapito, il capo della sicurezza del Polo Nord (Johnson) deve fare squadra con il più famigerato cacciatore di taglie del mondo (Evans) in una missione globale e adrenalinica.
INTERSTELLAR di Christopher Nolan. Torna in sala per il decimo anniversario e solo per tre giorni. Non dal 7 ma dall”11 al 13 novembre. Qui un articolo sul film.
Al cinema dal 14 novembre
GIURATO NUMERO 2 di Clint Eastwood. Justin Kemp (Nicholas Hoult) è un padre di famiglia che, durante il suo compito di giurato in un processo per omicidio di alto livello, si trova intrappolato in un suo dilemma morale, ossia se influenzare il verdetto della giuria e potenzialmente far condannare – o far assolvere – l’uomo accusato di omicidio. Qui la recensione.
IL GLADIATORE II di Ridley Scott. Sequel del film cult del 2000, non ha forse bisogno di alcuna introduzione. C’è chi lo andrà a vedere per scoprire come prosegue questa saga di potere o per immaginare i combattimenti dell’Antica Roma dentro il Colosseo. C’è chi forse andrà al cinema solo perché nello stesso film ci saranno Denzel Washington (secondo gli USA già proiettato agli Oscar), Paul Mescal, Pedro Pascal e Joseph Quinn. Validissime ragioni in entrambi in casi. Qui la recensione.
SNOT & SPLASH – IL MISTERO DEI BUCHI SCOMPARSI di Teemu Nikki. Un’avventura imprevedibile e anarchica pensata dal (nostro adorato) regista finlandese per tutta la famiglia. Snot e Splash sono fratelli, anche se non potrebbero essere più diversi. Il primo è vulcanico e confusionario, il secondo ordinato e meticoloso. In visita alla nonna nella ridente cittadina di Acquainbocca, i due si trovano davanti a un inspiegabile mistero: i buchi del paese stanno tutti scomparendo. Com’è possibile? C’entrano un dentista perfezionista, una sindaca vendicativa, una mamma che viaggia nel tempo e un buco nero che rischia di inghiottire il mondo intero. Qui la recensione.
STRANGER EYES di Yeo Siew Hua. Dopo la misteriosa scomparsa della loro bambina, una giovane coppia riceve strani video e si rende conto che qualcuno ha filmato la loro vita quotidiana, anche nei momenti più intimi. La polizia ha istituito una sorveglianza intorno alla loro casa per catturare il voyeur, ma la famiglia spiata inizia a sgretolarsi mentre vengono svelati segreti inconfessati.
THIS TIME NEXT YEAR di Nick Moore. È improbabile ritrovarlo ancora in Emily in Paris, ma per fortuna Lucien Laviscount ha trovato la via per le rom-com, soprattutto per quelle natalizie. Accanto a Sophie Cookson è protagonista di una storia d’amore, di coincidenze e destino.
Al cinema dal 21 novembre
LEGGERE LOLITA A TEHERAN di Eran Riklis. Adattamento dell’omonimo memoir di Azar Nafisi, è una testimonianza necessaria per non dimenticare la lotta delle donne in Iran, per la loro libertà, per la loro vita. È anche un inno alla cultura, di cui il memoir attraverso i titoli dei libri è un simbolo molto forte, come strumento di cambiamento nel mondo. Qui la recensione.
MODI – TRE GIORNI SULLE ALI DELLA FOLLIA di Johnny Depp. Non un biopic, ma uno stralcio nella vita immaginata di Amedeo Modigliani, 72 ore per seguirlo e provare a entrare nel suo mondo, nel suo sguardo, nel suo modo di vivere la vita. Johnny Depp torna alla regia dopo oltre 25 anni, forse con meno sicurezza e meno idee rispetto a The Brave, ma spinto da un reale bisogno di creare qualcosa, come un pittore crea le sue tele. Qui la recensione.
NAPOLI – NEW YORK di Gabriele Salvatores da un soggetto di Federico Fellini. Un film sulla carta per decenni, trova la strada verso il grande schermo grazie a uno dei nostri premi Oscar. È la storia di due bambini nel dopoguerra, da un lato all’altro dell’Atlantico. Con Pierfrancesco Favino. Qui la recensione.
LE DÉLUGE – GLI ULTIMI GIORNI DI MARIA ANTONIETTA di Gianluca Jodice. Uno sguardo sui pochi mesi in cui gli ultimi re e regina di Francia hanno vissuto con i loro due figli in un castello alle porte di Parigi, in attesa di essere giustiziati. Un tempo breve e condensato, in cui cadono tutte le maschere. Con Mélanie Laurent e Guillaume Canet.
THE BEAST di Betrand Bonello. In un futuro prossimo in cui l’intelligenza artificiale regna suprema, le emozioni umane sono bandite. Per liberarsene e purificare il proprio DNA, Gabrielle accetta di sottoporsi a una procedura che la porta a rivivere le sue vite passate. Tutte sono accomunate da due costanti: l’incontro con Louis, l’amore della sua vita, e una sorta di premonizione, il timore continuo di un’imminente catastrofe, una minaccia che attende di colpire come una bestia in agguato nella giungla. Con Léa Seydoux e George Mackay. Qui la recensione.
WICKED di Jon M. Chu. Adattamento dell’omonimo musical (a sua volta ispirato al Il mago di Oz) con Ariana Grande, Cynthia Erivo e Jonathan Bailey.
Al cinema dal 28 novembre
OCEANIA 2 (Dal 27 novembre) di David Derrick Jr., Jason Hand e Dana Ledoux Miller. Il sequel Disney racconta la storia di Vaiana a distanza di tre anni, mostrandola quindi ormai adolescente e in procinto di iniziare un nuovo lungo viaggio. Dopo aver ricevuto un inaspettato richiamo dai suoi antenati, infatti, Vaiana decide di solcare le acque più pericolose e dimenticate per un’avventura diversa da qualsiasi cosa abbia mai affrontato.
PICCOLE COSE COME QUESTE di Tim Mielants. È stato il titolo d’apertura della Berlinale 2024, dove la coprotagonista Emily Watson (accanto a Cillian Murphy) è stata premiata con l’Orso d’Argento. Ambientato in Irlanda nel 1985, racconta la storia di Bill Furlong (Murphy), commerciante di carbone e uomo taciturno che ha dedicato la vita al lavoro. Quando Bill scopre per caso un terribile segreto nascosto nel convento locale, diretto da Suor Mary (Watson), i ricordi più dolorosi del suo passato tornano a galla. È il momento per lui di decidere se voltarsi dall’altra parte o sfidare il silenzio di un’intera comunità.
FIORE MIO di Paolo Cognetti. Dopo l’adattamento del suo Le otto montagne, lo scrittore sceglie di mettersi per la prima volta dietro la macchina da presa per raccontare in modo ancora più intimo e introspettivo la sua montagna: il Monte Rosa.
LIRICA UCRAINA di Francesca Mannocchi. Documentario della nota giornalista girato interamente a Bucha, dove Mannocchi giunge due giorni dopo la liberazione dalle truppe russe che avevano occupato la città per 33 giorni. Non risparmia nulla alla vista il racconto dell’eccidio compiuto dai russi. E lascia la parola alla popolazione che ne ha subito le conseguenze.
HEY JOE di Claudio Giovannesi. Napoli, 1944. Dean Berry, giovane marinaio americano, si innamora di Lucia, una ragazza dei Quartieri Spagnoli. Quando riparte per gli Stati Uniti lei è incinta: lui promette di tornare, ma non lo farà. New Jersey, 1971. Dean è un veterano di tre guerre (al conto si aggiungono Corea e Vietnam), ha un problema con l’alcol e il gioco d’azzardo e diversi alimenti arretrati da pagare all’ex moglie. Un telegramma spedito dall’Italia 13 anni prima lo raggiunge a sorpresa e gli ricorda di avere un figlio, Enzo, che gli aveva scritto a 12 anni quando Lucia era morta, chiedendo di incontrare suo padre. Dean parte per Napoli alla ricerca di quel figlio, che ora ha 25 anni e vive di espedienti, e che è stato cresciuto dall’autoritario boss della camorra Don Vittorio.