Se avete mai consultato la sezione FYC (For Your Consideration) di Netflix, vi sarete accorti delle decine di titoli che quest’anno potrebbero rientrare nella stagione dei premi, fra cui Cops and Robbers. Nomination e cerimonie sono ancora lontane, ma non è improbabile che la sezione Cortometraggi (animati in questo caso) incoroni ancora una volta Netflix. Ricorderete, infatti, che la piattaforma già nel 2019 ha ottenuto un Oscar e il plauso internazionale con Il ciclo del progresso.
Quest’anno, oltre al tenero e molto interessante Canvas, notiamo un’opera decisamente più militante e sorprendente.
Cops and Robbers nasce da un’idea di Arnon Manor e Timothy Ware-Hill, da cui è scritto e diretto. Ware-Hill figura anche come unico protagonista in “live action”. La particolarità dell’opera, infatti, è una continua progressione di mini sequenze animate. Sono circa trenta differenti lavori provenienti da vari artisti, collettivi, accademie e scuole d’arte. Ognuno ha il suo stile e insieme diventano parte di un canto collettivo che procede a un ritmo preciso, tra il rap e la metrica.
Vediamo Ware-Hill infatti avanzare verso di noi nella prima sequenza, recitando un testo-denuncia contro la violenza delle forze armate. Egli stesso si trasforma in una sua versione animata e poi scompare, lasciando spazio man mano a tutte le altre sequenze. Di lui rimane solo la sua voce, che avanza martellante e ci invade.
Disegno a matita, 3D digitale, stop motion, tratti dolci, tratti spigolosi: ogni segmento ha la sua personalità e la sua dolorosa verità. In tutto non sono che tre minuti e mezzo, seguiti da altri tre di titoli di coda in cui è possibile scoprire i nomi degli artisti di ogni singolo pezzo. Eppure questi tre minuti e mezzo tolgono il respiro, arrivano a far commuovere, indignare, soffrire in nome di un senso di giustizia sempre più agognato.
Black Lives Matter è l’urlo che se ne trae. Ma è un urlo composto, dignitoso e intransigente. Sembra solo voler dire: è arrivato il tempo di ascoltarlo.
È arrivato il tempo di capirlo.
Netflix sembra aver colto il messaggio, dimostrando innanzitutto la volontà di dare spazio agli artisti e ai creativi afroamericani sulla piattaforma. Porta nelle nostre case opere che altrimenti non avremmo mai avuto occasione di conoscere, ed è giusto darne conto. Così facendo entra inoltre attivamente nel dibattito pubblico, sfidando anche gli spettatori a farlo. Cops and Robbers è lì, nascosto in bella vista, sta a noi comprenderne la rilevanza e il valore e cliccare play.
Io vi assicuro che non ve ne pentirete, e anche se fosse sono solo tre minuti e mezzo. Perché non provare?
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