Alessio Tommasoli

Chiamatemi pure trentenne, giovane adulto, o millennial, se preferite. L'importante è che mi consideriate parte di una generazione di irriverenti, che dopo gli Oasis ha scoperto i Radiohead, di pigri, che dopo il Grande Lebowsky ha amato Non è un paese per vecchi. Ritenetemi pure parte di quella generazione che ha toccato per la prima volta la musica con gli 883, ma sappiate che ha anche pianto la morte di Battisti, De André, Gaber, Daniele, Dalla. Una generazione di irresponsabili e disillusi, cui è stato insegnato a sognare e che ha dovuto imparare da sé a sopportare il dolore dei sogni spezzati. Una generazione che, tuttavia, non può arrendersi, perché ancora non ha nulla, se non la forza più grande: saper ridere, di se stessa e del mondo assurdo in cui è gettata. Consideratemi un filosofo - nel senso prosaico del termine, dottore di ricerca e professore – che, immerso in questa generazione, cerca da sempre la via pratica del filosofare per prolungare ostinatamente quella risata, e non ha trovato di meglio che il cinema, la musica, l'arte per farlo. Forse perché, in realtà, non esiste niente, davvero niente  di meglio.

Tornano i Foo Fighters: video del nuovo singolo e intervista a Dave Grohl

Il nuovo album dei Foo Fighters. Aspettavamo l'ufficialità, ed è arrivata. Aspettavamo il primo singolo ed è arrivato. Ora aspettiamo soltanto la data di uscita. Ma nel frattempo, dopo i vari indizi sparsi...

Ennio Morricone e la sua Leggenda del pianista sull’oceano

Alcune, pochissime persone, in realtà, hanno il privilegio di essere consacrate quando ancora sono in vita. Persone che sanno di essere le migliori in ciò che fanno. Spesso, si tratta di individui che...

Foo Fighters e il nuovo album

Quando tre indizi fanno (forse) una prova Negli ultimi giorni i Foo Fighters hanno costellato i loro canali social di indizi che lasciano presagire l'uscita quanto mai prossima di un nuovo album. Si tratterebbe...

Pasolini nelle parole di De André: una storia ancora sbagliata

Il 2 Novembre del 1975 venne ritrovato il corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini, nella periferia della periferia di Roma, tra la sabbia sporca e le sterpaglie rade dell'idroscalo di Ostia. In quella...

The Rocky Horror Picture Show | Contro l’orrore della banalità quotidiana

La conosciamo bene la trama del Rocky Horror Picture Show. In una notte tempestosa, una giovane coppia di fidanzati, belli, borghesi e innamorati, si perde con l'auto nelle campagne inglesi. Una ruota...

Paul McCartney, il White Album e le leggende sui Beatles

Ci sono storie che mettono i brividi, anche quando non sei più un bambino. Basta ascoltarle in una notte fredda, solitaria e silenziosa, così profonda che anche i cani hanno paura delle...

Semaforo – Willie Peyote

L'omaggio cinematografico nel nuovo video di Willie Peyote "Semaforo" Guardate il video del nuovo singolo di Willie Peyote e scoprite quale film omaggia… Ricordate Luca Marinelli in Lo chiamavano Jeeg Robot e la sua...

Flea, una sana e robusta follia

Ci sono momenti nella vita di tutti che impongono di prendere una decisione. Qualunque essa sia. Momenti che, semplicemente, obbligano a smettere di restare immobili, momenti di cesura che incrinano il presente...

Alessio Tommasoli

Chiamatemi pure trentenne, giovane adulto, o millennial, se preferite. L'importante è che mi consideriate parte di una generazione di irriverenti, che dopo gli Oasis ha scoperto i Radiohead, di pigri, che dopo il Grande Lebowsky ha amato Non è un paese per vecchi. Ritenetemi pure parte di quella generazione che ha toccato per la prima volta la musica con gli 883, ma sappiate che ha anche pianto la morte di Battisti, De André, Gaber, Daniele, Dalla. Una generazione di irresponsabili e disillusi, cui è stato insegnato a sognare e che ha dovuto imparare da sé a sopportare il dolore dei sogni spezzati. Una generazione che, tuttavia, non può arrendersi, perché ancora non ha nulla, se non la forza più grande: saper ridere, di se stessa e del mondo assurdo in cui è gettata. Consideratemi un filosofo - nel senso prosaico del termine, dottore di ricerca e professore – che, immerso in questa generazione, cerca da sempre la via pratica del filosofare per prolungare ostinatamente quella risata, e non ha trovato di meglio che il cinema, la musica, l'arte per farlo. Forse perché, in realtà, non esiste niente, davvero niente  di meglio.