Dopo la pausa forzata a causa del Covid, il 2021 è stato anche l’anno che ha segnato il ritorno di American Horror Story. Serie antologica creata da Ryan Murphy e Brad Falchuck nel 2011, arriva quest’anno alla sua decima stagione. Una stagione particolare e diversa dalle precedenti: è infatti doppia. Con il titolo di Double Feature, è divisa in due parti, Red Tide e Death Valley. La prima, composta da 6 episodi, è già interamente disponibile nel catalogo Star della sezione di Disney+. Ecco la recensione.
AHS: Red Tide – Trama
Questo sestetto di episodi segue le vicende della famiglia Gardner. Harry è uno sceneggiatore in crisi nel bel mezzo di un blocco dello scrittore. Si trasferisce insieme alla moglie Doris, incinta di otto mesi, e alla giovane figlia Alma, di nove anni, a Provincetown, città costiera del Massachusetts, in cerca di pace e concentrazione per scrivere la sua prossima sceneggiatura. Arrivato in città, comincia a fare la conoscenza dei suoi abitanti. Tra loro il famoso drammaturgo Austin Sommers (Evan Peters) e la scrittrice di successo conosciuta con lo pseudonimo di Belle Noir (Frances Conroy). Confidatogli il suo problema, i due sembrano avere una soluzione: una strana pillola nera che lo aiuterebbe a superare il suo ostacolo. La pillola però ha anche dei macabri effetti collaterali, che il protagonista conoscerà a sue spese. Nel frattempo strane persone, i pallidi, si aggirano per la città tormentando la gente, in particolare Doris.
Ritorno alle origini
Dopo una sperimentazione di generi attuata con le precedenti tre stagioni, con il debutto di questa prima parte, è evidente la voglia e la ricerca di ritornare a trasmettere tutte le sensazioni che caratterizzavano American Horror Story agli albori del suo successo. Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio ritorno alle origini sia per la storia raccontata per le modalità narrative.
Dai primi minuti del primo episodio tutto sembra rimandare alla prima stagione, Murder House. Musiche, colori, fino ad un concept simile, ossia una famiglia in crisi e con dei problemi, che si trasferisce in cerca di una rinascita sia personale che professionale. Non si tratta però di un copia e incolla, di una storia già raccontata. Gli elementi nuovi sono invece innumerevoli: nuova epoca, nuovi mezzi di comunicazione e soprattutto personaggi con caratteristiche e ambizioni diverse.
Cosa si è disposti a fare pur di avere successo?
I personaggi non sono molti e ciò permette a tutti di ritagliarsi un loro spazio nella narrazione e di creare un arco narrativo proprio molto soddisfacente. Sono ben caratterizzati e la loro natura viene irrimediabilmente messa in luce a favore del discorso narrativo. Una delle tematiche che più preme è quella del successo. Che cosa si è disposti a fare per poterlo ottenere e quanto del proprio essere si è disposti a sacrificare? Questo è il fulcro della storia e perno delle azioni dei protagonisti. C’è chi durante tutto il processo si mette a nudo mostrando la sua vera natura, malevola, che porterà a compiere azioni atroci. È il caso di Alma, la giovane figlia dei Gardner, che è disposta a sacrificare la sua intera famiglia per diventare una grande violinista. Oppure chi come Harry si rende conto che ciò che compie è sbagliato e tenterà in tutti in modi di far terminare l’agonia da lui iniziata.
La tematica del successo, seppur non così estrema, è tremendamente attuale. Questo perché sono sempre di più le persone disposte a compiere qualsiasi atto pur di ottenere pochi minuti di fama. La pillola nera dei protagonisti, che ti aiuta solo se hai del talento vero, è una metafora di selezione per tutti coloro che si credono abili ma che non lo sono, e che nella maggior parte dei casi ottengono qualcosa di immeritato.
Un terrore viscerale
Ciò che rende questo nuovo capitolo di American Horror Story così riuscito è, senza dubbio, la parte tecnica. I colori sono sulla scala dei grigi, neri e marroni, colori quindi freddi per rispecchiare la natura della storia raccontata. Non si vede mai un colore caldo e acceso, perché di positivo in questa storia non c’è nulla. La musica e la scelta delle inquadrature sono abili e mostrano ancora una volta l’intento dei creatori: generare terrore nello spettatore.
Altro elemento che ha dato il suo contributo è stato il ritorno in scena di membri del cast presenti sin dalla prima stagione, come Sarah Paulson ed Evan Peters. Lily Rabe, altra presenza costante, è a fianco di Finn Wittrock che si è unito alla serie nel 2014 con l’arrivo di Freak Show, quarta stagione della serie. Dall’altro lato troviamo poi volti che si sono uniti in anni più recenti, come Billie Lourd (a partire dalla settima stagione), Angelica Ross (dalla nona stagione) e Leslie Grossman (dalla settima stagione).
Ricordiamo che American Horror Story: Double Feature – Red Tide è presente completa nel catalogo di Disney+ insieme alle altre nove stagioni. Mentre gli episodi che compongono la seconda parte, Death Valley, sono pubblicati a cadenza settimanale ogni mercoledì a partire dal 1° dicembre.
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