Si riconosce subito una stella quando nasce e così è stato nel 2021 per Abbott Elementary, la serie comica ideata, scritta e interpretata da Quinta Brunson. Quattro stagioni (di cui una ancora inedita in Italia) in tre anni, tre Golden Globe e tre Emmy ottenuti già solo al debutto. E una capacità immediata di attirare il pubblico, tanto da ottenere rapidi rinnovi e persino due stagioni da oltre venti episodi – la seconda e la quarta – come non accade ormai da tempo in televisione. Un piccolo miracolo produttivo in grado di mettere d’accordo pubblico, critica e colossi del broadcasting televisivo (ABC negli Stati Uniti e Disney+ per lo streaming internazionale).
Allora perché in Italia non la conosce quasi nessuno? Una risposta possibile, anche se incompleta, è perché nel frattempo Abbott Elementary è stata eclissata sulla stessa piattaforma dal fenomeno The Bear. Serie che non solo si è impossessata degli spazi di marketing ma ha anche monopolizzato la scorsa stagione dei premi, suscitando anche diverse perplessità sulla sua effettiva natura comica.
Volendo “incolpare” qualcuno, allora, Abbott Elementary resta nel suo cono d’ombra perché non pubblicizzata adeguatamente. La verità, tuttavia, è che come pubblico italiano ci manca la curiosità di premere play e scoprire cosa ha da dire Brunson attraverso la storia di una scuola pubblica elementare di un qualsiasi quartiere nero di Philadelphia. Una mancanza di interesse che però non permette di accorgersi che ogni episodio è più divertente – e scritto meglio – del 90% delle serie in circolazione negli ultimi tre anni.
Non che non vi avessimo già avvisato prima: abbiamo parlato qui della prima stagione e qui della seconda.
Quello di Abbott Elementary è un percorso di costante miglioramento, di una comicità affinata episodio dopo episodio, attraverso personaggi fissi ma mai del tutto prevedibili, che ben si adattano alla scelta di Quinta Brunson di infrangere spesso le convenzioni della comedy stessa, creando un’identità irripetibile. Aspetto che si nota soprattutto nella terza stagione.
La terza stagione di Abbott Elementary
Quinta Brunson compie due scelte molto coraggiose nella scrittura della terza stagione di Abbott Elementary. Decide di frenare la linea romantica tra la protagonista Janine (da lei interpretata) e il collega insegnante Gregory (Tyler James Williams). Lo slowburn delle stagioni precedenti si trasforma in una piena consapevolezza dei sentimenti reciproci e nella scelta di non assecondarli, per non rovinare l’amicizia già esistente. Una scelta che lascia lo spazio ai due personaggi di elaborare le loro emozioni in autonomia e senza pressioni.
La seconda decisione è quella di trascinare via Janine dalla scuola elementare, ambientazione primaria della serie, trasferendola in un altro ambiente lavorativo. Di solito i protagonisti non si allontanano dal centro dell’azione se non quando dettato da esigenze degli interpreti (per esempio Zoey Deschanel che abbandona quasi un’intera stagione di New Girl durante una sua gravidanza). Il caso di Janine è diverso. È il personaggio che ha bisogno di allontanarsi per seguire un desiderio, per crescere e per capire ciò che vuole realmente. Al tempo stesso resta sempre dov’è, perché è il nucleo stesso della storia, e lascia più spazio agli splendidi (ed esilaranti) comprimari della serie.
Abbott Elementary 3, in breve
Se non l’avete già fatto, quindi, cercate subito su Disney+ i nuovi episodi di Abbott Elementary, per scoprire come prosegue la storia ma soprattutto per il piacere di farsi prendere alla sprovvista da punchline e battute perfette, a volte costruite nel tempo di brevi dialoghi, a volte usate per sostenere interi episodi. È raro e liberatorio poter ridere di gusto per qualcosa di così leggero ma al tempo stesso ironico e ricercato come è il senso dell’umorismo di Quinta Brunson.