Tra la quantità elevata di film natalizi assolutamente da recuperare, uno di quelli che spicca di più è sicuramente A Christmas Carol, diretto da Robert Zemeckis e uscito nelle sale cinematografiche nel dicembre 2009. Adattamento cinematografico d’animazione de Il canto di Natale di Charles Dickens, il film vede nel cast Jim Carrey, Gary Oldman, Colin Firth, Cary Elwes, Robin Wright e Bob Hoskins.
A Christmas Carol, che cosa racconta?
Ambientato durante la Vigilia di Natale nella Londra 1843, A Christmas Carol segue le vicende dall’anziano Ebenezer Scrooge (Jim Carrey), un ricco ed avaro banchiere della città, scontroso e senza cuore, che odia profondamente il Natale e qualsiasi emozione positiva legata alle festività. Durante la notte dell’ennesimo Natale passato in solitudine, Scrooge riceve la visita del fantasma del suo defunto socio Marley (Gary Oldman), che lo avverte delle visite di tre spiriti: lo spirito del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro.
Per evitare che la sua vita nell’aldilà sia caratterizzata da pene scaturite dal suo disdicevole comportamento sulla Terra, Scrooge è costretto a compiere un viaggio nel suo passato, presente e futuro, per poter comprendere a pieno il significato dei suoi gesti, ma anche il significato della vita stessa.
Dietro le quinte
Rilasciato in USA nel novembre 2009 e arrivato in Italia un mese dopo, A Christmas Carol è il primo film interamente sceneggiato da Robert Zemeckis, che aveva espresso più volte la volontà di realizzarne un adattamento, data la sua passione per il racconto di Dickens. Jim Carrey interpreta il protagonista, Ebenezer Scrooge, ma presta contemporaneamente il volto anche ai tre Spiriti del racconto, così come altri attori del cast, tra cui Gary Oldman che, oltre ad essere lo spirito di Marley, è anche Bob Cratchit e il Piccolo Tim.
La colonna sonora è affidata ad Alan Silvestri, che realizza sonorità nostalgiche ma al contempo magiche che accompagnano una narrazione altrettanto intrisa di queste atmosfere. Terzo adattamento disneyano del Canto di Natale dopo Il Canto di Natale di Topolino del 1983 e Festa in casa Muppet del 1992, il lungometraggio animato è stato però il primo ad ottenere una classificazione Rated PG (vietato ai minori di 13 anni), a causa di alcune immagini e sequenze definite spaventose.
A Christmas Carol, nel cuore del Natale
Il lungometraggio di Robert Zemeckis, realizzato interamente con la tecnica della CGI e quella della performance capture (ossia acquisizione e registrazione dei movimenti umani, compresi quelli della mimica facciali, animati successivamente a computer), è sicuramente uno degli adattamenti più riusciti e più fedeli del racconto natalizio di Charles Dickens. Zemeckis, infatti, cattura l’essenza stessa del racconto e la traspone sul grande schermo, trasmettendo tramite esso gioia, insicurezze, ma anche paura e sconforto con immagini molto spesso macabre.
Il cuore della storia si ritrova nel significato che viene donato ad essa: riflettere sulle nostre azioni e su quello che trasmettiamo agli altri è il fine ultimo del lungometraggio, ed è al contempo la morale stessa del racconto, una lezione che però va applicata nella vita di tutti i giorni e non solo a Natale. Il punto di forza del film di Zemeckis, oltre alla trasmissione di questo messaggio, è la sua reinterpretazione, che unisce la classica matrice tipica dei film Disney, la tradizione del mondo creato da Dickens e la componente gotica che pervade i momenti salienti.
Uno dei classici di Natale più belli da vedere e rivedere, A Christmas Carol è disponibile per la visione sulla piattaforma streaming Disney+.
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