Da pochissimo nelle librerie, Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola è il saggio firmato da Anna Berra.
È un libretto rosso, lucido, che contiene un’anima particolare: per Gremese Editore, Anna Berra, scrittrice e giornalista qui alle prese con il suo primo libro di cinema, scrive un manuale di analisi, ricordi, sensazioni personali e lettura critica. L’oggetto (del desiderio) del suo lavoro è Dracula di Bram Stoker del regista Francis Ford Coppola (1992).
Un gioiello completo per appassionati, ma anche una ricerca ricca di influenze e approfondimenti che non lascia alcun particolare al caso. Nella totalità di un’opera così intensa, anche a parecchi anni di distanza, sembra di immergerci lo sguardo (o i denti) per la prima volta.
Il libro fa parte della collana “I migliori film della nostra vita”, ed è l’indicazione più sentita nelle parole dell’autrice, che ne rivive tutti gli aspetti consegnandolo al lettore come un diario di appunti ed emozioni.
Le immagini più potenti di tutto il resto
Entrare nel film di Coppola è come intraprendere un fantastico viaggio attraverso lo specchio (…) Datemi la mano, dunque, e addentratevi con me nel velluto del buio, nell’ovattata atmosfera di uno dei film più suggestivi e romantici del genere gotico.
Anna Berra, Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola (pag 31)
Quando l’analisi cinematografica non si limita alla tecnica ma si aggrappa alla personale esperienza di visione, l’esito è una testimonianza pura da spettatore a spettatore. È così che nel libro Anna Berra invita chi legge a partecipare alla consacrazione di un comune amore, spaziando tra le ramificazioni che il film attua, e quelle da cui trae linfa vitale. Come le ispirazioni cinematografiche (tra cui l’immaginario del cinema degli esordi) presenti dietro alla costruzione delle inquadrature e dello stile registico
Per chi ama il mondo dei vampiri, sia nella letteratura che al cinema, è un libro imprescindibile che fa rivivere, scena per scena, l’adattamento realizzato da Francis Ford Coppola: costretto a vivere Hollywood ma sempre teso verso contaminazioni europee artistiche e sperimentali.
Il percorso fotografico messo a punto nel volume ripercorre le suggestioni e i frame più significativi per procedere con lo scandagliamento dell’adattamento di Coppola, una lettura/rilettura che si avvale di simbolismi artistici e iconografici. L’autrice ne scrive lucide considerazioni, schematizzando i dati e rendendo la riscoperta accattivante. Approfondisce inoltre la concezione della “voce” femminile nel film, oltre alla fascinazione per lo stesso mezzo cinematografico che inaugura, nelle scelte di Coppola, l’amore tormentato e romantico di Mina e il principe Vlad.
Chi non ama il vampiro?
I (migliori) film della nostra vita assumono caratteri diversi in base al momento in cui li guardiamo, e, con insita forza, rispondono a domande di tutt’altro genere.
Nelle poco più di 120 pagine, il libro di Anna Berra restituisce le atmosfere della rigenerazione di un mito attraverso la persistenza nelle arti, e un’idea cinematografica tesa a ridefinire Dracula e la figura del vampiro. L’effetto è irresistibile.
Trovate tutte le nostre letture appassionate nella rubrica speciale dedicata ai libri.