La Festa del Cinema di Roma si chiude ufficialmente domenica 27 ottobre, ma è nella sera di sabato, con la cerimonia di premiazione e il premio alla carriera a Johnny Depp che saluta davvero il suo pubblico per quest’anno.
All’Auditorium Parco della Musica i fan sul red carpet si contavano già all’apertura mattutina, segno che, per una fascinazione difficile da scalfire, Depp continua a essere la star che era già trent’anni fa. A Roma è arrivato in veste di regista del suo secondo film, Modì – Tre giorni sulle ali della follia, oltre 25 anni dopo il suo esordio con The Brave. Un’opera prima cruda, grezza, ma molto vera nei suoi temi e nella sua brutalità, in cui oltre a dirigere recita accanto a un ultimissimo Marlon Brando (ma non ditelo a chi sabato sera era in fila solo per vedere Jack Sparrow).
Dopo alcuni ridottissimi incontri stampa, dunque, Johnny Depp si è presentato sul red carpet in prevedibile ritardo, come esige il suo status di scapestrata star hollywoodiana, forse fuori scala rispetto alla Festa. La gratitudine e la gioia di trovarsi di fronte a un pubblico numerosissimo si è fatta sentire dopo, in sala per Modì.
A consegnare il premio alla carriera è stato il protagonista del suo film, il suo Amedeo Modigliani, Riccardo Scamarcio, accolto da Depp con un affettuoso e scherzoso bacio sulle labbra. Taccuino in mano, come un diario da cui non si separa, Depp ha letto i suoi ringraziamenti in inglese, esordendo però così: “I know my first line (so qual è la mia prima battuta). Buonasera, Roma”.
“Ci sono tante persone che devo ringraziare, a cominciare da questo uomo accanto a me – ha affermato indicando Scamarcio – che si è fidato di me e ha accettato di fare il film. Ringrazio Paola (Malanga, direttrice della Festa del cinema accanto a lui sul palco, ndr), per questa bellissima esperienza e per la sua gentilezza nei miei confronti. È qualcosa di veramente speciale per me. Ringrazio la Festa del cinema e la sublime poesia che è Roma. Il mio eterno grazie però va a ciascuno di voi, le vere persone, i miei datori di lavoro. Mi sento veramente umile di fronte a voi anche perché senza di voi non sarei qui e probabilmente non sarei da nessun’altra parte”.
“Vi devo davvero rendere onore e omaggio, perché siete i miei eroi. Siete la ragione unica per cui continuo e desidero continuare a fare film. È molto semplice. Sono molto fortunato a essere ancora qui e lo devo per la maggior parte a voi”, ha concluso prima di tornare al suo posto d’onore appena prima del buio in sala.