A distanza di un anno dalla seconda stagione, Heartstopper torna su Netflix con i nuovi episodi, disponibili dallo scorso 3 ottobre. Composta da 8 episodi, la terza stagione di Heartstopper vede tornare nel cast Kit Connor e Joe Locke, nei panni dei protagonisti Nick Nelson e Charlie Spring, Yasmin Finney, William Gao, Corinna Brown, Kizzy Edgell, Tobie Donovan e le guest star Jonathan Bailey e Hayley Atwell.
Heartstopper 3, come parlare di salute mentale
Sono passati alcuni mesi dalla gita scolastica a Parigi che aveva unito ancora di più Charlie (Joe Locke) e Nick (Kit Connor) ai loro compagni di classe. L’estate sta per finire e i ragazzi devono tornare sui banchi di scuola, ma le preoccupazioni non mancano. Alcuni ragazzi, tra cui Nick, ormai all’ultimo anno, sono alle prese con la difficile scelta del college, mentre altri combattono con diversi demoni interiori. Charlie, soprattutto, deve fare i conti con un rapporto sempre più difficile con il cibo e con il bisogno di controllo, che lo porta a scoprire la sua anoressia nervosa.
Uno dei punti forti di Heartstopper, sin dalla prima stagione, è sempre stato quello di saper trattare argomenti sensibili e difficili in modo molto efficace e di impatto, pur mantenendo toni delicati. Ecco quindi che la serie tv, tratta dalla serie di graphic novel di Alice Oseman, era riuscita a parlare di identità di genere, pregiudizi, accettazione di sé e sessualità nel migliore dei modi possibili, trasformandosi in uno dei prodotti adolescenziali più ambiziosi della piattaforma.
La terza stagione non è da meno. Gli argomenti trattati si evolvono, maturano con i loro personaggi e vengono introdotte tematiche che pochi prodotti, sia televisivi che cinematografici, hanno il coraggio di affrontare: il disordine alimentare e la transfobia.
La salute mentale e il benessere mentale diventano quindi il nucleo principale all’interno di una serie che, anche stavolta, non perde mai la bussola del suo racconto. Charlie soffre di anoressia nervosa, fa fatica a divertirsi, è cambiato, insicuro e la tristezza lo pervade. Non basta la vicinanza di Nick e il calore dei suoi amici per farlo uscire da un abisso che sembra infinito, serve di più.
Prendere consapevolezza di questo è la cosa più difficile da fare, e avere il coraggio di riconoscerlo lo è altrettanto. Grazie alla sua sceneggiatura ma soprattutto grazie alla strabiliante interpretazione di Joe Locke, Heartstopper 3 riesce a trasmettere ai suoi spettatori tutta difficoltà e l’angoscia del suo personaggio e di chi lo circonda, in modo doloroso ma altrettanto vero.
Heartstopper 3, l’evoluzione dei suoi personaggi
Heartstopper 3 si evolve a man mano che la narrazione procede, e con essa i suoi personaggi. Nick, Charlie e i loro amici, infatti, cominciano ad affrontare una delle cose inevitabili nella vita: diventare grandi. Questo significa scegliere il college, avere il coraggio di parlare di argomenti scomodi e cominciare a conoscersi a fondo, scoprendo parti di sé fino a quel momento tenute nascoste.
Darcy, interpretata da Kizzy Edgell, per esempio decide di liberarsi da tutte le etichette che si è sempre attribuita, abbracciando una volta per tutte la sua identità non binaria, circostanza che la porta relazionarsi con l’opinione e la confusione altrui. Elle (Yasmin Finney), trova nell’arte la sua più grande consolazione e il suo costante stimolo a fare ciò che la rende felice, nonostante le opinioni transfobiche che invadono la sua serenità fuori dal gruppo ristretto di amici. Tara (Corinna Brown), la ragazza-prodigio della scuola, si scopre più insicura di quel che credeva, soprattutto sulla scelta dell’università, ma impara anche a capire questo lato di sé.
Tutti i personaggi compiono un’evoluzione necessaria alla narrazione, cambiano pur rimanendo fedeli a loro stessi e l’unico modo per farlo è esserne consapevoli, sapersi accettare.
Heartstopper 3, in breve
Heartstopper 3 si dimostra la stagione meglio riuscita fino ad ora, perché in grado di affrontare tematiche sempre più importanti in modo corretto, con delicatezza e senza spettacolarizzazioni. Pur mantenendo toni fiabeschi, educorati, resta estremamente fedele alla realtà dei giovanissimi. Il viaggio affrontato dai protagonisti in questi nuovi episodi rimane coerente con il loro arco narrativo, grazie a una sceneggiatura che è in grado di dare a tutti il giusto spazio di evoluzione senza alcuna distinzione. Heartstopper si dimostra ancora una volta essere una delle serie migliori di Netflix.