Ghazal Shojaei e Sadaf Asgari in una scena di La bambina segreta di Ali Asgari
Ghazal Shojaei e Sadaf Asgari in una scena di La bambina segreta di Ali Asgari

In sala dal 19 settembre, a due anni dalla morte di Mahsa Jina Amini, La bambina segreta è un film dedicato alle lotte quotidiane delle donne, quelle che restano invisibili agli occhi di molti.

Distribuito grazie Cineclub Internazionale Distribuzione, con il patrocinio di Amnesty International Italia, La bambina segreta, già presentato nella sezione Panorama Festival di Berlino 2022, è il secondo lungometraggio del regista iraniano Ali Asgari, oggi prigioniero del suo Paese per aver raccontato la realtà di Teheran nelle sue opere.

Nello specifico, il caso Asgari è scoppiato dopo Cannes 2023, dove ha presentato il bellissimo film Kafka a Teheran (2023) senza i permessi del regime. Rientrato in Iran, ha dovuto consegnare il passaporto “fino a nuovo ordine”.

In entrambi i film ciò che racconta è l’oppressione dello Stato soprattutto sui cittadini più giovani, per questo sceglie anche il volto della figlia, Sadaf Asgari, come protagonista.

La trama di La bambina segreta

Sadaf Asgari interpreta Fereshteh, una ragazza che studia e lavora in una tipografia a Teheran e che ha da poco avuto una bambina “illegittima”, fuori dal matrimonio e dalla legge iraniana. Il padre della bambina si è allontanato, i genitori di Fereshteh sono all’oscuro di tutto. Così quando chiedono alla figlia ospitalità per una notte a Teheran, Fereshteh è costretta a cercare un posto in cui nascondere la bambina.

Inizia così un lungo percorso all’interno della città, tra falsi alleati, donne e uomini che, per rischiare così tanto agi occhi della legge, chiedono troppo in cambio. Fereshteh, per sua fortuna, ha una preziosa alleata, l’amica Atefeh (Ghazal Shojaei), che l’accompagna in ogni passo, riuscendo a trovare la soluzione a ogni ostacolo che si presenta.

La verità, però, è che Fereshteh in questa notte di difficoltà, avventure e rivelazioni a Teheran, si scopre più coraggiosa di quel che credeva di essere, per sé e per sua figlia. Scopre la forza della sua stessa ribellione: contro uomini, il regime, il patriarcato. E non è disposta a separarsi dalla sua piccola, nemmeno Fino a domani (titolo originale del film, ndr). Accada quel che accada.

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