A pochi giorni di distanza dall’inizio dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 è disponibile su Disney+ un film storico-sportivo tratto da una storia vera, La ragazza del mare. Distribuito esclusivamente in piattaforma, è diretto da Joachim Ronning e vede nel cast Daisy Ridley, protagonista nei panni di Trudy Ederle, Tilda Cobham-Hervey, Stephen Graham, Jeanette Hain, Tessa Bonham Jones e Christopher Eccleston.
La ragazza del mare, l’incredibile storia di Trudy Ederle
Figlia di immigrati tedeschi, Gertrude Trudy Ederle (Daisy Ridley) è una giovane ragazza che vive con la famiglia a New York agli inizi del Novecento. Trudy ha un sogno da sempre: diventare una nuotatrice. Nonostante questo sport le sia sconsigliato a causa del morbillo, malattia alla quale la giovane è sopravvissuta da piccola ma che le ha quasi danneggiato i timpani, Trudy non rinuncia facilmente e si iscrive insieme alla sorella Meg (Tilda Cobham-Hervey) a un corso di nuoto.
Tra alti e bassi, Trudy diventa ben presto una delle nuotatrici più forti dello Stato, circostanza che la porterà a intraprendere una delle imprese più pericolose mai provate fino a quel momento: attraversare a nuoto il Canale della Manica.
Tratto dall’omonimo romanzo pubblicato nel 2009 e ispirato alla vera storia di Trudy Ederle, La ragazza del mare è un lungometraggio ambizioso con l’obiettivo di raccontare una storia avvincente ma sconosciuta alla maggior parte del mondo. La ragazza del mare è infatti una storia di affermazione femminile e femminista, che rende giustizia che hanno fatto la storia dello sport e del nuoto. Trudy Ederle è stata infatti la prima atleta (donna) a battere un record sempre appartenuto ad atleti uomini.
Uno sguardo femminista
Nonostante l’assenza di uno sguardo femminile nella regia o nella scrittura (lo sceneggiatore è Jeff Nathanson), La ragazza del mare racconta con cura le donne al centro della storia e la grande impresa di cui è protagonista Trudy Ederle. C’è uno sguardo femminista che pervade il film, non solo i singoli personaggi, mettendo al centro Trudy, la sua persona e le sue sensazioni, ma soprattutto la catena di rapporti – soprattutto con altri personaggi femminili – che l’hanno portata a costruire la sua identità.
Estremamente importanti sono infatti i legami con la madre, la sorella Meg e l’allenatrice. Tre donne diverse tra loro, ma ugualmente essenziali. La madre rigida e severa, donna del suo tempo, insegna comunque a Trudy a non piegarsi alla volontà dei soli uomini. A infonderle coraggio e sicurezza sono invece la sorella e l’allenatrice, che credono prima di tutti nelle capacità e nel talento di Trudy. Il film analizza e porta in primo piano le complicate e profonde relazioni tra di loro senza mai sminuirle e facendole risaltare all’interno della più ampia narrazione.
La ragazza del mare, un film sull’empowerment femminile
La ragazza del mare non è solo un film che racconta un impresa sportiva impossibile. È soprattutto un film che racconta l’impresa impossibile di un’atleta, donna, nei primi anni del Novecento, quando le donne, anche in ambito sportivo, erano ignorate o sminuite. L’empowerment femminile è raccontato tutto attraverso gli occhi della protagonista, grazie soprattutto all’interpretazione dell’attrice britannica Daisy Ridley.
Ridley abbandona i panni della coraggiosa Rey di Star Wars, ruolo che l’ha resa famosa in tutto il mondo, per calarsi nei panni di una donna altrettanto coraggiosa e sopra le righe, e lo fa splendidamente. Determinazione e voglia di farsi valere, ma soprattutto di veder riconosciuti i propri sforzi e i propri risultati, sono le caratteristiche che la contraddistinguono. Il suo è un coraggio che sfida non solo le regole di una società che vuole tenerla “buona’’, ma anche le regole della natura che lei, con la sua rischiosa prova, supera.
La ragazza del mare, in breve
La ragazza del mare è quindi un film da non perdere. Ben riuscito e ben costruito soprattutto nel lieve crescendo del suo pathos, immancabile in un racconto sportivo. Rende facile empatizzare con la protagonista e con quello che le accade. Fa inoltre luce su eventi poco conosciuti riuscendo a ridare alla coraggiosa impresa di Trudy Ederle il valore che merita.