Una scena di Dusk - FESCAAAL 2024
Una scena di Dusk - FESCAAAL 2024

Dusk, come il crepuscolo, che gli dà il titolo, è un nuovo inizio, un momento di rivelazione. Tutto accade in una notte, tra le case alla periferia di Dakar in Senegal. Binta si sveglia si soprassalto, turbata da un uomo misterioso che appare nei suoi incubi così come per la strada, Kong-Kong.

Quella paura le fa ancora bagnare il letto, nonostante i suoi anni, circa dieci o poco più. Anche i suoi amici lo sanno e per questo si prendono gioco di lei. Così quando arriva il momento di decidere il “nuovo capo” del gruppo e la sorte porta a Binta, non tutti sono d’accordo.

È femmina, dicono i ragazzi. È una che si spaventa troppo facilmente, una piscialetto. Per dimostrare di meritare il nuovo posto all’interno del gruppo, Binta si mette alla prova e accetta di entrare in casa di Kong-Kong per scoprire quale strana bestia, si dice, porti sempre con sé in un sacco.

Dusk, temi e stile

Le luci molto rosse, blu e gialle portano Dusk quasi in una dimensione onirica, non reale. Al tempo stesso, però, le dinamiche tra i personaggi riportano alla memoria qualcosa di familiare, che appartiene un po’ a tutti i film degli anni Ottanta con protagonisti dei gruppi di bambini. Il film di Awa Moctar Gueye ne sembra un omaggio, ambientato però all’interno della sua cultura e dei suoi ricordi.

Dusk è così costruito tutto in funzione dell’ultima scena, dell’incontro faccia a faccia con l’ignoto, con la paura che fino a quel momento Binta ha rifiutato e che, improvvisamente, ha scelto di affrontare. È un momento di rivelazione, letteralmente. Di un velo che cade e mostra ciò che l’immaginazione aveva reso molto più mostruoso di quel che in realtà è.

Non è forse questo, crescere?

Dusk è il cortometraggio vincitore della sezione Corti africani al FESCAAAL 2024. Tutti i film sono disponibili su MyMovies.it fino alle 23.59 di domenica 12 maggio.

V.V.