Gigolò per caso è la nuova serie comedy Original in sei episodi firmata Prime Video. Ieri parte del cast composta da Pietro Sermonti, Christian De Sica, Ambra Angiolini e Asia Argento, con il regista Eros Puglielli, ha presentato a Roma i primi tre episodi, rispondendo alle domande della stampa e rivelando i tratti più profondi della serie che è una commedia, sì, ma radicata in una attenta ricerca della rappresentazione e di come oggi alcuni argomenti dovrebbero essere affrontati. Gigolò per caso non è una serie sul sesso, ma su come vogliamo vivere i rapporti, su chi vogliamo essere con l’altro.
La trama
Alfonso (Pietro Sermonti) non è un uomo particolarmente brillante, vive prigioniero di traumi mai affrontati (legati soprattutto al rapporto con i suoi genitori) e ha qualche problema con sua moglie Margherita (Ambra Angiolini). Quando il padre Giacomo (Christian De Sica) ha un infarto e chiede aiuto al figlio per essere dimesso dall’ospedale, Alfonso si ritrova faccia a faccia con la persona che reputa responsabile di quasi i suoi “problemi con la vita”. L’incontro però è un’occasione per parlare del passato e Giacomo rivela al figlio una inaspettata verità: non è un antiquario, bensì un gigolò. Questa scoperta sconvolge Alfonso che, dopo una serie di eventi sfortunati che gli causano serie difficoltà economiche, decide di seguire le orme paterne prendendo il suo posto con le sue clienti. La nuova vita sessuale (e non) ribalterà totalmente le abitudini di Alfonso, che si troverà ad affrontare nuove consapevolezze sul mondo femminile e sulla sua crescita personale.
Il sesso, il corpo, l’importanza del linguaggio e della rappresentazione
Gigolò per caso, come tengono a ribadire i protagonisti della serie diretta da Eros Puglielli, è una commedia sofisticata che non si limita a parlare di sesso, ma che racconta una storia molto più complessa, guidata da Alfonso che con la sua bici e un passo incerto scopre un’apertura differente al mondo. Quando gli equilibri precari con il padre e la moglie si scompongono decretando nuove svolte, tutto ciò che pensava fosse giusto o perlomeno accettabile, cambia.
Se non conosciamo veramente noi stessi come potremo mai amare, essere felici e rendere felici gli altri? Gigolò per caso è la storia di questo bizzarro viaggio, un viaggio fatto di luoghi ordinari che appaiono sospesi nel tempo e personaggi completamente folli che cercano la loro strada e la loro felicità senza riuscire a venirne molto a capo.
Eros Puglielli
La sinergia tra Christian De Sica e Pietro Sermonti, qui padre e figlio, è innegabile, e in generale l’eleganza della serie è merito di un lavoro interno e di una serie di attenzioni non scontate, che in conferenza stampa emergono mostrando l’anima di un prodotto che è tutt’altro che superficiale.
Una figura, abbastanza nuova per il panorama italiano di produzione, ha avuto modo di rendersi fondamentale per la lavorazione di Gigolò per caso, la menziona proprio Ambra Angelini, e si tratta dell’Intimacy coordinator, che si occupa di mettere “in sicurezza”, durante le scene più intime, attrici e attori. Per Amazon è stato molto importante inserire questa professionalità (è da ben quattro anni che ne dispongono), in modo da instaurare una diversa tipologia di dialogo sul set, che rispetta la sensibilità degli interpreti e la loro volontà di mostrare o meno, senza che vengano costretti a superare limiti che non desiderano superare.
Come sottolinea Asia Argento l’intimacy coordinator è una figura di riferimento che nasce negli Stati Uniti per proteggere la produzione (soprattutto in questo momento storico), ma questo non toglie che conferisca una tranquillità differente dal passato, importante anche per le giovani attrici, che consente la libertà di scegliere cosa non si vuole o come una determinata rappresentazione deve avvenire, e creare un ambiente idoneo per chi lavora davanti e dietro la telecamera.
Non una serie sul sesso, ma “un valzer d’imbarazzo”
Così la descrive Sermonti, evidenziando la delicatezza della messa in scena di un sesso sussurrato, e dei desideri delle clienti “ereditate” da Giacomo: Alfonso all’inizio è un inetto che viene manipolato in continuazione, iniziando ad esercitare questo “servizio” entra in contatto con forme di femminilità che si estendono oltre i suoi preconcetti accademici e riduttivi.
L’uomo che l’attore interpreta è molto razionale ma anche profondamente traumatizzato; cerca una rivalsa che ottiene in un modo involontario, il corrispettivo femminile di sua moglie inverte un po’ i ruoli e fa in modo che il pubblico possa riflettere appunto sulla fragilità maschile. La rappresentazione che effettua Puglielli svela personalità che trascendono dall’essere “la moglie di” o “il marito di”, aspetto che arricchisce un registro che proprio attraverso la commedia diventa potentissimo. E le riflessioni degli attori si collegano all’attualità in modo sincero e disarmante, lasciando spazio all’evoluzione necessaria per cambiare i meccanismi del patriarcato e quelli della mancata protezione.
Penso che ogni uomo debba iniziare a dirsi, guardandosi allo specchio, quante volte nella sua vita, anche quando era più giovane, ci sono state delle vesciche di rabbia, di violenza, ipotesi di comportamenti che potevano causare dolore. Quello che devono capire gli uomini è che stai male fai male.
Pietro Sermonti
La serie sarà disponibile su Prime Video dal 21 dicembre 2023.
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