Eddie Munson in STRANGER THINGS. Cr. Courtesy of Netflix © 2022
STRANGER THINGS. Joseph Quinn as Eddie Munson in STRANGER THINGS. Cr. Courtesy of Netflix © 2022

L’abbiamo capito da quel primo episodio, intitolato Hellfire Club, che Eddie Munson (Joseph Quinn) sarebbe stato il personaggio per cui avremmo perso la testa. Come ad un annuario scolastico contenente tutte le mode e le personalità iconiche degli anni ’80, a Stranger Things mancava un irriverente, autoironico, sensibile capellone metallaro. E i Duffer Brothers hanno rimediato, e ci hanno regalato l’eroe di cui avevamo bisogno.

Come si riconosce uno come Eddie Munson nel 1986

Pantaloni neri strappati, t-shirt probabilmente handmade con una stampa aggressiva, giacca di pelle e sopra gilet di jeans rigorosamente “vissuto”. Senza dimenticare una catena appesa alla cintura, una bandana, spillette sulla giacca e tatuaggi: lo stile di Eddie è il frutto di un lavoro accurato nei minimi dettagli, dall’outfit alla punta dei capelli (che non sono quelli dell’attore ma una parrucca). Anche perché in 9 puntate non lo vedrete mai con altri vestiti.

A partire da quel gilet, che rivela una gigantesca toppa sul retro, nella prima puntata si legge abbastanza bene, sia in mensa che quando si trova con Chrissy nella roulotte, si tratta di un pezzo vintage davvero prezioso. La patch riporta il nome di Dio, il gruppo musicale hard rock/heavy metal fondato nell’ottobre 1982 da Ronnie James Dio.

STRANGER THINGS. (L to R) Joseph Quinn as Eddie Munson and Grace Van Dien as Chrissy in STRANGER THINGS. Cr. Courtesy of Netflix © 2022

La costumista Amy Parris ha rivelato che quel gilet proviene proprio dall’eredità del musicista (scomparso nel 2010), gentilmente inviato dalla vedova per rendere l’immagine di Eddie ancora più vera e credibile, ma anche per celebrare un pezzetto di storia musicale, che i Duffer hanno fatto decollare di nuovo anche per chi non lo conosceva.

Altra nota di stile, un hairstyle perfetto, che fa subito pensare a Steve Harris, uno dei membri storici degli Iron Maiden, ma anche ad altri 20/30 cantanti, chitarristi e batteristi con chiome indomabili e frange 80’s.

Per questo lavoro magnifico bisogna ringraziare Sarah Hindsgaul, responsabile per tutte le acconciature dei personaggi di Stranger Things. Fa costantemente riferimento a film, attori e attrici del passato, musicisti, per rendere più realistiche le sue trasformazioni. Vi consiglio di fare un giro sul suo profilo Instagram, è una miniera d’oro per chi ama vedere cosa succede dietro le quinte.

Le fonti di ispirazione per il personaggio

Il personaggio di Eddie Munson è ispirato a Damien Echols, autore americano che nel 1994 venne accusato insieme a Jessie Misskelley Jr. e Jason Baldwin dell’omicidio di tre bambini nella cittadina di West Memphis. Dei tre Damien era l’unico maggiorenne, aveva 20 anni. Anche in questa vicenda di cronaca aleggiano storie di riti satanici e risuona la musica metal, il processo attirò l’attenzione dei media ma anche quello dei Duffer Brothers, specialmente per l’epilogo avvenuto solo 12 anni fa.

Nel 2007 vennero portate nuove prove ottenute grazie all’analisi del DNA, e nel 2010 il caso si concluse, ma in modo molto poco chiaro per i tre ragazzi a questo punto innocenti, che furono costretti comunque a dichiararsi colpevoli (se volete saperne di più vi consiglio il documentario West of Memphis).

L’opinione pubblica si è scagliata contro di loro a tal punto che molte celebrità ne hanno preso le parti (tra cui Eddie Wedder, la stessa Winona Ryder ma anche Johnny Depp, che è diventato amico di Echols). Giovani sfacciati e rumorosi si sono ritrovati a sacrificare la loro vita, vi ricorda qualcosa?

Quando giocare a D&D coincideva a giocare con il diavolo

“Il diavolo è arrivato in America”. Un titolo che fa sorridere, soprattutto se riferito alla passione dei nuovi giovani americani per il gioco da tavolo Dungeons & Dragons. Eddie legge questo articolo proprio nella prima puntata, a mensa, ma la gag non si allontana dalla realtà. Dungeons & Dragons (D&D) è un gioco di ruolo fantasy nato nel 1974, ha origini lontane eppure sopravvive alla grande agli anni ’70, e anche a quelli a seguire, arrivando fino a noi (se conoscete The Big Bang Theory sapete che impatto ha avuto per tantissime persone).

D&D è da sempre presente anche nel tessuto intrinseco di Stranger Things, dalla primissima puntata, il Signore dei Demoni Demogorgone è una creatura che nasce proprio nel gioco, e viene citata in uno dei manuali ufficiali. Ma come tutto, a partire dai personaggi passando per le loro passioni, nella serie dei Duffer è destinato a “maturare”, diventando qualcos’altro.

All’inizio D&D è il passatempo nerd per Will, Lucas, Dustin e Mike. Isolati dal mondo passano le serate a giocare con nani, stregoni e draghi, ma con il liceo quel gioco diventa un’etichetta di riconoscimento sfoggiata in grande stile, sempre da nerd sia chiaro, ma come dichiarazione della propria identità.

STRANGER THINGS. Joseph Quinn as Eddie Munson in STRANGER THINGS. Cr. Courtesy of Netflix © 2022

C’è chi sostenne che tra l’innocuo gioco per amanti del fantasy e il maligno ci fosse una connessione pericolosa, e in molti si sono presi gioco dell’ipotesi credulona (la copertina dell’album Det som engang var del musicista Burzum, molto oscuro di per sé, è tratta da un modulo del gioco).

Ci fu un vero e proprio satanic panic o moral panic, come lo chiamavano i critici: che una serie di pupazzetti raffiguranti mostri potessero spingere chi ci giocava ad uccidere, uccidersi o sacrificare in onore del diavolo? Non sorprenderebbe, moltissime donne sono state bruciate sul rogo per molto meno. Ancora una volta il panico collettivo trova risposte dove non ci sono, collegando eventi come omicidi e patologie mentali ad un gioco. Proprio come fa Jason, nella serie, che accusa i membri dell’Hellfire Club di far parte di una setta e punta il dito contro Eddie, che è molto più incline al coraggio al tavolo da gioco che nel Sottosopra.

Eddie Munson suona ancora per noi

I “freak” come Eddie non venivano propriamente apprezzati ai tempi del liceo. Musica metal, interessi fantasy, nessun rispetto per la scuola, erano prerogative degli alternativi, che stavano solo con altri alternativi. Mentre già si alza il polverone dei veri Eddie nel mondo che si chiedono come mai un personaggio così riscuota amore anche dagli ex “popolari” (mentre a loro dispensavano solo insulti o peggio) io, che ho ancora le borchie nel cassetto da almeno 15 anni, ho perso letteralmente la testa per lui, e quell’ultima nona puntata è epica e non dirò altro.

Come tutti i metallari duri in apparenza ma dal cuore d’oro, Eddie Munson è sfacciato, rumoroso, ma anche solo e incompreso. Ed è il vero eroe della quarta stagione.

STRANGER THINGS. Joseph Quinn as Eddie Munson in STRANGER THINGS. Cr. Courtesy of Netflix © 2022

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.